giovedì 28 luglio 2016

L'Isola di Staffa, Scozia - The Isle of Staffa, Scotland


Staffa è una piccola isola facente parte dell'arcipelago delle Ebridi Interne, situato a ovest della Scozia, a 10 km dall'isola di Mull.
Totalmente disabitata, ospita alcune consistenti colonie di uccelli marini, tra i quali spiccano le Pulcinelle di mare.
L'isola è oggetto di una intensa, ma non invasiva, attività turistica causata dall'interesse per la Grotta di Fingal, spettacolare struttura geologica a colonne di basalto che ha ispirato numerosi artisti romantici tra cui Felix Mendelssohn, che le ha intitolato una ouverture sinfonica.


Fingal's Cave, located on the Scottish island of Staffa, is a 270-foot-deep, 72-foot-tall sea cave with walls of perfectly hexagonal columns.
È proprio dalla struttura geologica, caratterizzata da migliaia di pilastri naturali di lava solidificata, che l'isola prende il nome: "staffa" infatti, non è un corrispettivo italiano, ma una parola di origine scandinava che si può tradurre con "pilastro", oltre che il nome unico ed ufficiale dell'isola.

sabato 23 luglio 2016

Prova edometrica


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
In geotecnica, per prova edometrica si intende un procedimento per determinare la comprimibilità di un particolare tipo di terreno attraverso una compressione meccanica senza deformazione laterale. Si tratta di un tipo di prova molto utilizzato, a causa della semplicità delle apparecchiature richieste e delle procedure operative.

La prova standard vieni eseguita incrementando geometricamente un carico assiale (per esempio secondo la progressione 25 kN/m², 50 kN/m², 100 kN/m², 200 kN/m², 400 kN/m², 800 kN/m², 1600 kN/m²) mantenendo ciascun livello di carico per un tempo sufficiente a completare il fenomeno idraulico della consolidazione (per esempio 24 ore).
Per saperne di più....

giovedì 21 luglio 2016

Il Dodo

Il Dodo al Museo di Storia Naturale di Londra - Foto personale
Il dodo o dronte (Raphus cucullatus, Linnaeus 1758) era un uccello columbiforme della famiglia Columbidae, endemico dell'isola di Mauritius.
Era inetto al volo, si nutriva di frutti e nidificava a terra. Si estinse rapidamente nella seconda metà del XVII secolo in seguito all'arrivo sull'isola dei portoghesi prima e degli olandesi poi.

The Dodo (Raphus cucullatus) is an extinct flightless bird that was endemic to the island of Mauritius, east of Madagascar in the Indian Ocean. Its closest genetic relative was the also extinct Rodrigues Solitaire, the two forming the subfamily Raphinae of the family of pigeons and doves. The closest living relative of the Dodo is the Nicobar Pigeon. A white Dodo was once incorrectly thought to have existed on the nearby island of Réunion.
The Dodo was about one metre (3.3 ft) tall and may have weighed 10–18 kg (22–40 lb) in the wild. Its external appearance is evidenced only by paintings and written accounts from the 17th century. Because these vary considerably, and because only a few sketches are known to have been drawn from live specimens, its exact appearance remains a mystery. Similarly, little is known with certainty about its habitat and behaviour. It has been depicted with brownish-grey plumage, yellow feet, a tuft of tail feathers, a grey, naked head, and a black, yellow, and green beak.[5] It used gizzard stones to help digest its food, which is thought to have included fruits, and its main habitat is believed to have been the woods in the drier coastal areas of Mauritius. One account states its clutch consisted of a single egg. It is presumed that the Dodo became flightless because of the ready availability of abundant food sources and a relative absence of predators on Mauritius.
The first recorded mention of the Dodo was by Dutch sailors in 1598. In the following years, the bird was preyed upon by hungry sailors, their domesticated animals, and invasive species introduced during that time. The last widely accepted sighting of a Dodo was in 1662. Its extinction was not immediately noticed, and some considered it to be a mythical creature. In the 19th century, research was conducted on a small quantity of remains of four specimens that had been brought to Europe in the early 17th century. Since then, a large amount of subfossil material has been collected from Mauritius, mostly from the Mare aux Songes swamp. The extinction of the Dodo within only about a century of its discovery called attention to the previously unrecognised problem of human involvement in the disappearance of entire species.
The Dodo achieved widespread recognition from its role in the story of Alice in Wonderland, and it has since become a fixture in popular culture, often as a symbol of extinction and obsolescence. It is frequently used as a mascot on Mauritius.

domenica 17 luglio 2016

Geologo - Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera dal pudore

Tipici esemplari di Geologo Maschio


Per la prima volta mi vergognavo di quello che facevo nella vita... come un geologo.

Il Geologo è un mammifero bipede che studia (o almeno ci prova, e spesso fa finta) la geologia. Questo vuol dire che si occupa di mineralogia, petrografia, paleontologia, sedimentologia, stratigrafia, giacimenti petroliferi, speleologia, frane e dissesti dei versanti, geologia strutturale, tettonica, geodinamica e, last but not least, la geofisica (meglio nota come geofica, a volte associata, per il suo buon esito, a prove penetrometriche).

Abitudini

Il geologo ama travestirsi da Ursus spaeleus e organizzare feste all'interno di grotte. Questa pratica è particolarmente diffusa a Trieste in quanto, nelle vicinanze della città, si possono trovare centinaia di grotte. Per rimanere a Trieste, si noti che il dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine e il Dipartimento di Scienze della Terra risiedono nei vecchi palazzi del manicomio. È perciò naturale confondere geologi e matti, dato che entrambe le specie girano libere nel comprensorio di S. Giovanni.

Le feste geologiche sono note per il loro carattere goliardico, poco saluare e spesso culminanti in antichi riti pagani come la preparazione del Gran Pampel. Un antico rito di estrazione celtica in cui il geologo anziano diventa "Druido" e viene aiutato da due fidi aiutanti (Bubez). Infatti si tratta quasi esclusivamente di enofeste, condite con abusi di sesso (almeno nell'immaginazione dei cuccioli), droghe leggere e di cibi pesanti. Inutile dire che il geologo ama le abbuffate con gli amici e le cene da indigestione, possibilmente a basso prezzo. Per questi motivi, non è difficile trovare geologi in bettole di pessima fama.

Il geologo medio ama le montagne. Se gli chiederete perché, vi risponderà che la montagna offre aria fresca, lunghe escursioni e divertenti giornate sugli sci. Ma se vi capiterà di andare in montagna, non cercate i geologi sui sentieri alpini e sulle piste innevate: cercateli nei rifugi ad alta quota, sempre in compagnia della grappa della casa.

Il geologo ama anche il mare. In questo tipo di ambiente, abbandona temporaneamente gli alcolici pesanti per dedicarsi a fresche e dissetanti brocche di birra da un litro. Non è per niente raro trovare un geologo sbronzo dopo 2 o più di queste brocche.

Ad un'attenta analisi dei quantitativi di alcool ingeriti dai geologi durante le geofeste rispetto ai quantitativi ingeribili da un essere umano ad elevato potenziale assorbente si nota subito che sono almeno 10 volte superiori (caso minimo, geologo astemio). Equipes di scenziati (non geologi) hanno tentato per anni di spiegare tale fenomeno senza trovare soluzione alcuna fino all'agosto del 1969 quando un ingegnere ambientale in incognito è riuscito a farsi rivelare il segreto da un geologo particolarmente sbronzo (aveva bevuto 8 litri di birra, 6 litri di vino, 3 mojito, 5 rhum e cola, 1 litro di birra per una pausa intermedia, 10 cecchetti di whiskey, 5 sambuche senza mosca e 4 con mosca, 8 grappe alle 40 erbe, 26 amari di tipi diversi ed un Mon Chéri). Il giorno successivo tale segreto è stato pubblicato su tutti i giornali e riviste scientifiche: le scarpe da trekking indossate in qualsiasi occasione e condizione metereologica provocano una sudorazione così intensa ai piedi da smaltire fino a 3 litri di alcool al minuto con una temperatura esterna di 35°C. A seguito di tale scoperta è stata enunciata una nuova legge che mette in relazione la capacità alcoolica di un geologo in funzione della temperatura alla quale sono consumate le bevande.

Sessuologia e vita di relazione
Il geologo femmina è un esemplare estremamente interessante. Molte geologhe vi si presenteranno con l'aria delle brave ragazze, dedite allo studio e a nient'altro. Sotto questo aspetto, possiamo perciò dire che sono brillanti attrici: molte di loro si avvicinano all'alcolismo, come i geologi di sesso maschile. Girando per pub e bar traboccanti di ubriaconi, non stupitevi di trovarne qualcuna! Alcune si dedicano anche ad attività sessuali di dubbio gusto.


se sei Geologo, Lui ha avuto un rapporto sessuale completo con tua madre 9 mesi prima che tu nascessi

I geologi si accoppiano spesso tra loro. Evitano accuratamente di mischiarsi con razze quali avvocati, ingegneri e in genere tutte le specie umanistiche. Anche nei confronti degli ingegneri - soprattutto quelli ambientali e civili - c'è una sorta di rivalità, che sfocia nell'odio quando le due specie si fregano i compiti a vicenda. Sono noti casi di zuffe e scazzottamenti in molte parti del mondo. Anche per questo motivo sono state già da tempo introdotte categorie professionali quali l'Ingegnere Geotecnico, e figure quali il Laureato in Scienze Ambientali, che, a seconda dei settori di interesse, sgravano il Geologo delle sue già limitate competenze, al fine di sedare definitivamente gli animi e procedere verso una società più sicura.
Il geologo sta pertanto tornando finalmente a ricoprire il suo ruolo originario, ossia quello di alcolizzato.

Organizzazione della società
Il geologo è una specie solitaria, ma i cuccioli (li si chiama così fino ai 30 anni) si radunano in branchi e vivono all'interno delle varie università. Il capobranco è il professore, che di solito ha un cervello poco più sviluppato di quello del cucciolo. Il capobranco viene di solito circondato da geologi-sentinella o geologi-guardie del corpo, che prendono il nome di assistenti. Il loro unico scopo è quello di mostrare al professore la loro superiorità rispetto ai cuccioli.

I geologi adulti si distinguono in:
-dipendenti: in questa categoria si ripetono più o meno le condizioni che si sono descritte in precedenza riguardo alle università; in questo caso la parte del capobranco viene svolta solitamente dal Project Manager.
-lavoratori autonomi: di questa categoria fanno parte tutti coloro i quali non riescono a farsi pagare il proprio lavoro, se non per una ciotola di riso (sempre e comunque senza coprire i costi), contrariamente a quanto capita per categorie molto più blasonate quali ad esempio muratori, cartongessisti, elettricisti o idraulici.

Le due categorie non presentano apparenti distinzioni tra i sessi. Tuttavia, è ancora da chiarire il ruolo del geologo adulto nell'economia dell'universo.

Lavoro
Il Geologo è un mammifero euterio, un primate bipede, appartenente alla famiglia degli ominidi che comprende numerosi generi estinti e sette diverse specie viventi di grandi scimmie antropomorfe. Gli uominidi di questa specie in campo lavorativo hanno un cervello molto strutturato e sviluppato, in proporzione alle dimensioni dell'individuo, e capace di ragionamento astratto, linguaggio e introspezione. Questa capacità mentale, combinata con la stazione eretta che rende liberi gli arti superiori, rimasti prensili per l'origine arboricola comune a tutto l'ordine, ha consentito il manipolare oggetti, e ha permesso all'uomo di creare una grande varietà di utensili (anche quelli che avvolte non converrebbe utlizzare in casi come quello di diffamarealtre specie e quindi contro gli stessi mammiferi euterio non appartenenti alla stessa specie). I Geologi Sono inoltre particolarmente abili nell'utilizzo di sistemi di comunicazione per l'autoespressione, lo scambio di idee, l'organizzazione.I Geologi creano complesse strutture sociali composte da gruppi in cooperazione e competizione, che variano dalle piccole famiglie e associazioni fino alle grandi unioni politiche, scientifiche, economiche. L'interazione sociale ha introdotto una larghissima varietà di regole comportamentali, valori, norme sociali e leggi che formano la base della società umana spesso compromessa dagli stessi invidui non appartenenti a questa categoria.Gli uomini appartenente alla classe dei Geologi manifestano il desiderio di capire e influenzare il mondo circostante, cercando di comprendere, spiegare e manipolare i fenomeni naturali attraverso scienza e la semplice osservazione del pianeta ospitante (un lusso che altre categorie di primate bipede non possono concedersi, salvandone poche,molto poche). Questa curiosità naturale ha portato allo sviluppo di strumenti e abilità avanzati; il Geologo è l'unica specie ancora vivente che utilizza il cervello, cuore corpo e anima nell'utilizzo di numerose altre tecnologie al fine di occupare una posizine lavorativa adeguata sul pianeta terra,senza compromettere quel maestoso ecosistema di cui fa parte.

Curiosità
- Alcuni interessantissimi studi, in corso al MIT (Massachusetts Institute of Technology), sono volti a definire una peculiarità tipica del geologo: l'incapacità di tenere discorsi la cui serietà superi il valore di 5 (su una scala in millesimi). Pare che alcuni biotecnologi stiano effettuando delle ricerche di genetica sul DNA di alcuni geologi e geologhe cavia.

- Altri scienziati hanno invece effettuato degli studi sull'attività cerebrale di alcuni cuccioli: quello che stupisce è che in alcuni casi si può parlare di un vero e proprio "elettroencefalogramma piatto", ad esempio durante le lezioni di Matematica, Fisica, Diritto ed Economia. L'indiscussa conclusione di questo studio è che comunque, dopo il pasto, l'elettroencefalogramma è piatto per tutti i geologi, di ogni sesso e ogni età.

- Geologo particolarmente famoso è il conduttore RAI Mario Tozzi. Tutti ricordiamo questo simpatico e sorridente personaggio, armato del suo fedele martello Estwing da 80 euro! In realtà, come avranno capito gli spettatori del programma Gaia (versione italiana del Reality Show americano per soli omosex, "Gay"), questo utensile non svolge per niente il compito per cui è stato creato. È un semplice richiamo sessuale per le geologhe femmine, che vedono ovviamente nel martello un simbolo dell'apparato genitale maschile. In effetti, le geologhe femmine vedono simboli fallici un po' ovunque.

- Il geologo è dotato di lingua notevolmente sviluppata, che utilizza per due scopi principali: 1) osannare il proprio professore (pratica del culilinguus;) 2) ripulire il frammento di roccia appena staccato dall'affioramento per una ottimale osservazione con lente

- La geologa femmina è in realtà un geologo maschio mascherato da donna, a volte nemmeno troppo bene

- Il geologo sta ai soldi come l'olio sta all'acqua

- Il geologo sta all'acqua come il diavolo sta all'acqua santa

- Se un geologo cade rovinosamente da una scarpata esclama: "Pendio!"

- Rocco Siffredi ha ricevuto il titolo ad honorem di speleologo maestro per aver esplorato più di 10000 cavità.

Tratto dal sito nonciclopedia

mercoledì 13 luglio 2016

Vulcani attivi della Terra - Vulcanologia

Dal sito: http://www.dst.unina.it/it/vulcani-attivi-della-terra?fb_ref=.TzJLk1K7nKI.like&fb_source=home_oneline
La distribuzione dei vulcani attivi
I vulcani non sono distribuiti in modo casuale sulla superficie terrestre, ma sono indicatori di zone di debolezza corrispondenti ad aree instabili della crosta terrestre. Essi si trovano in corrispondenza dei limiti di placca, sia dove si crea nuova crosta in risalita dall'astenosfera (dorsali oceaniche) sia dove la crosta viene distrutta sprofondando di nuovo nell'astenosfera (zone di subduzione).
Ne è prova di ciò la cosiddetta Cintura di fuoco che è la linea di vulcani che circonda tutto l'oceano Pacifico. Essa è costituita da vulcani dalla bella forma conica e con pendii abbastanza acclivi. La loro attività è di tipo esplosiva e i magmi eruttati, piuttosto viscosi, sono per lo più di tipo andesitico (da ciò viene chiamata anche linea dell'andesite). Dato il tipo di attività questi vulcani sono caratterizzati da una pericolosità piuttosto elevata.
A questo tipo di vulcani appartengono il Vesuvio (il vulcano a rischio più elevato dell'Europa), i Campi Flegrei, Stromboli e Vulcano nelle isole Eolie.
I vulcani delle dorsali, invece sono caratterizzati da magmi meno viscosi e sono quindi più fluidi. La loro forma è piuttosto appiattita e formano grandi espandimenti lavici. Sono caratterizzati da una pericolosità modesta. Una zona dove è possibile osservare questo tipo di vulcanismo è l'Islanda, in quanto si può considerare un tratto di dorsale affiorante dall'oceano Atlantico. A questo tipo di vulcani appartiene l'Etna, il vulcano più grande d'Europa.
Un vulcanismo simile a quello delle dorsali è dato dai vulcani delle cosiddette rift valleys che rappresentano una dorsale in via di formazione. Questo tipo di vulcani si può osservare in Africa Orientale nella zona dei grandi laghi.
Oltre a questi due grandi tipi di vulcani dei limiti di placche ve ne sono altri tra cui quello dei cosiddetti vulcani di hot spot, che sono situati all'interno di una placca. Appartenenti a questo tipo di vulcanismo abbiamo i vulcani delle isole Hawaii localizzati in mezzo alla grande placca dell'oceano Pacifico. La loro attività è simile al vulcanismo delle dorsali oceaniche.
Continua ...

Struttura di Richat - Guelb El Richat

Foto: Agenzia Spaziale Italiana. La struttura di Richat (o Guelb El Richat) è una struttura circolare nel Deserto del Sahara, in Mauritania. Ha attratto l'attenzione fin dalle prime missioni spaziali, perché ha la forma di un grosso cerchio in una parte di deserto altrimenti vuota.
Descritta da alcuni come somigliante ad una grande ammonite, ha un diametro di quasi 50 chilometri. Inizialmente fu interpretata come il cratere di un meteorite, a causa della sua elevata circolarità, ma oggi si pensa che sia un rialzo simmetrico, messo a nudo dall'erosione. Le parti visibili della struttura sono di quarzite paleozoica.
The Richat Structure, also known as the Eye of the Sahara and Guelb er Richat, is a prominent circular feature in the Sahara desert of west–central Mauritania near Ouadane. This structure is a deeply eroded, slightly elliptical, 40-km in diameter, dome. The sedimentary rock exposed in this dome range in age from Late Proterozoic within the center of the dome to Ordovician sandstone around its edges. The sedimentary rocks comprising this structure dip outward at 10°-20°. Differential erosion of resistant layers of quartzite has created high-relief circular cuestas. Its center consists of a siliceous breccia covering an area that is at least 3 km in diameter.
This Envisat image, acquired by its MERIS instrument on 1 November 2010, captures spectacular geological phenomena in the Sahara Desert of Mauritania in northern Africa: the remarkable circular Richat structure (right), which resembles an eye from space, and a magnetic mountain, the Kediet ej Jill Mountain, Mauritania’s highest peak, visible northwest of
Richat.
 
Exposed within the interior of the Richat structure are a variety of intrusive and extrusive igneous rocks. They include rhyolitic volcanic rocks, gabbros, carbonatites and kimberlites. The rhyolitic rocks consist of lava flows and hydrothermally altered tuffaceous rocks that are part of two distinct eruptive centers, which are interpreted to be the eroded remains of two maars. According to field mapping and aeromagnetic data, the gabbroic rocks form two concentric ring dikes. The inner ring dike is about 20 m in width and lies about 3 km from the center of Richat Structure. The outer ring dike is about 50 m in width and lies about 7 to 8 km from the center of this structure. Thirty-two carbonatite dikes and sills have been mapped within the Richat structure. The dikes are generally about 300 m long and typically 1 to 4 m wide. They consist of massive carbonatites that are mostly devoid of vesicles. The carbonatite rocks have been dated as having cooled between 94 to 104 million years ago. A kimberlitic plug and several sills have been found within the northern part of the Richat structure. The kimberlite plug has been dated being about 99 million years old. These intrusive igneous rocks are interpreted as indicating the presence of a large alkaline igneous intrusion that currently underlies the Richat structure and created it by uplifting the overlying rock.
This Envisat image, acquired by its MERIS instrument on 1 November 2010, captures spectacular geological phenomena in the Sahara Desert of Mauritania in northern Africa: the remarkable circular Richat structure (right), which resembles an eye from space, and a magnetic mountain, the Kediet ej Jill Mountain, Mauritania’s highest peak, visible northwest of
Richat.
Spectacular hydrothermal features are a part of the Richat structure. They include the extensive hydrothermal alteration of rhyolites and gabbros and a central megabreccia created by hydrothermal dissolution and collapse. The siliceous megabreccia is at least 40 m thick in its center to only a few meters thick along its edges. The breccia consists of fragments of white to dark gray cherty material, quartz-rich sandstone, diagenetic cherty nodules, and stromatolitic limestone and is intensively silicified. The hydrothermal alteration, which created this breccia, has been dated to have occurred about 98.2 ± 2.6 million years ago using the 40Ar/39Ar method.
Come appare in Google Earth
Initially interpreted as an asteroid impact structure because of its high degree of circularity, it is now argued to be a highly symmetrical and deeply eroded geologic dome. Despite extensive field and laboratory studies, geologists have found a lack of any credible evidence for shock metamorphism or any type of deformation indicative of a hypervelocity extraterrestrial impact.

Coesite, an indicator of shock metamorphism, had been reported as being present in rocks samples collected from the Richat structure. As the result of the further analysis of rock samples from this structure, it was concluded that barite had been misidentified as coesite. In addition, the Richat structure lacks the annular depression that characterizes large extraterrestrial impact structures of this size. Also, it is quite different from large extraterrestrial impact structures in that the sedimentary strata comprising this structure is remarkably intact and "orderly" and lacking in overturned, steeply dipping strata or disoriented blocks. A more recent multianalytical study on the Richat megabreccias concluded that carbonates within the silica-rich megabreccias were created by low-temperature hydrothermal waters, and that the structure requires special protection and further investigation of its origin.
da: Geologie Maroc - Guelb El Richat - Mauritanie
La structure de Richat ou dôme de Richat, surnommé « l'œil de l'Afrique » ou traditionnellement Guelb er Richât, près de Ouadane en Mauritanie en plein désert du Sahara, est une ancienne « énigme scientifique » de 50 km de diamètre, qui ne s'observe pleinement que depuis l'espace. Largement révélé en 1965 par une mission Gémini américaine, ce serait d'après les dernières interprétations scientifiques géologiques1, le résultat d'un phénomène volcanique géant, vieux de 100 millions d'années (Crétacé), totalement effondré à la suite d'une longue érosion différentielle.

Colore di una roccia Terrigena

Il colore della frazione granulometrica più fine dei sedimenti terrigeni, tipicamente la matrice (si veda più avanti), da indicazioni sulle condizioni chimico-fisiche, riducenti o ossidanti, dell’ambiente di deposizione. Si parla in questo caso di colore autigeno della matrice (anche del cemento, si veda oltre).
Ambiente riducente ----- Ambiente ossidante
Nero, grigio, bruno, verde, azzurro, giallo, ocra, arancio, rosso, violetto.
Lo spettro verso il nero indica condizioni via via piu' riducenti. Lo spettro verso il viola indica condizioni via via piu' ossidanti.
Il colore dei granuli più grossi, visibili ad occhio nudo, e quindi non appartenenti alla classe granulometrica in cui rientra la matrice, è invece un colore ereditato. Esso riflette cioé le condizioni chimico-fisiche presenti all’atto di formazione della roccia dalla quale proviene il granulo e non necessariamente quelle presenti all’atto di deposizione dello stesso. Una roccia terrigena composta da grossi granuli rossi di porfiriti assume colore rosso non necessariamente perché i granuli componenti si deposero in ambiente ossidante bensì perché la porfirite (roccia sorgente) era ossidata in partenza. Altri esempi: colore rosato o bianco dei feldspati, verde del calcedonio, ecc...

Maiolica, Biancone, Lattimusa, Calcare Rupestre


La Maiolica è una formazione geologica diffusa in tutta l'Italia, dalle Alpi meridionali alla Sicilia, depostasi dal tardo Giurassico (Titoniano) fino a gran parte del Cretaceo Inferiore (Aptiano inferiore). La formazione è nota anche con altre denominazioni locali (considerate sinonimi):
  • Biancone in Veneto
  • Calcare Rupestre in Toscana
  • Lattimusa in Sicilia
Maiolica è il termine tradizionale, nella terminologia dei cavatori, con il quale questo tipo di roccia era noto in Lombardia, ed è stata la prima denominazione di questa unità formalizzata nella letteratura geologica italiana, da Antonio Stoppani (1857).
La litologia dominante è costituita da calcari di colore bianco in varie sfumature, marroncino, talora verdastri, e a grana finissima (micrite) composta dai frammenti dei gusci calcarei di Nannoplancton, con selce in noduli e liste, di colore variabile da rosato, grigio o nero. Nella parte superiore della formazione, di età cretacica (dal Berriasiano superiore al Barremiano), si sviluppano frequentemente livelli argillosi neri (black shales), che indicano l'instaurazione di eventi anossici ricorrenti. Localmente (ad esempio nei dintorni di Canzo, in Lombardia), in corrispondenza dei margini dei paleo-alti strutturali, nella formazione si intercalano strati calcarenitici e calciruditici, che talora contengono elementi rimaneggiati di formazioni più antiche (calcari ad Aptici e radiolariti di colore rosso). Questi episodi deposizionali documentano frane sottomarine determinate da attività sismica in conseguenza dell'attività di faglie sin-sedimentarie. Lo spessore della Maiolica è molto variabile, da pochi metri in situazioni strutturali di paleo-alto a 300/400 m in contesti di bacino.


L'ambiente di sedimentazione è pelagico, al di sotto del livello di base dell'azione delle onde di tempesta (probabilmente quindi con profondità superiori ai 200 m). La formazione in esame corrisponde ad un momento particolare della sedimentazione entro il dominio oceanico della Tetide (Neo-Tetide), caratterizzato dalla deposizione di fanghi calcarei composti essenzialmente di resti di organismi unicellulari planctonici (Coccolitofore e Calpionelle). Questo tipo di sedimentazione suggerisce condizioni ambientali eutrofiche, con un grande sviluppo di fitoplancton calcareo (Nannoplancton).
Il contenuto fossilifero varia in funzione del contesto deposizionale: nella Maiolica di alto strutturale possiamo avere una fauna piuttosto ricca comprendente Ammoniti, Brachiopodi, Echinidi, Gasteropodi, molto rari o assenti nella Maiolica bacinale (nella quale si rinvengono soprattutto Aptici). Entro la parte superiore della formazione è presente un livello di argilliti nere, spesse da pochi decimetri a circa 0.5 metri, molto ricche di materia organica, noto nella letteratura geologica come Livello Faraoni. Questo livello ha fornito una ricca fauna ad Ammoniti databile all'Hauteriviano superiore.


Oltre che in Italia, formazioni geologiche simili per litologia e contenuto paleontologico (calcari micritici bianchi o rosati con selce, con Calpionellidi e Coccoliti) sono presenti dalla Spagna (Cordigliera Betica), alle catene dinarica e carpatica (Serbia e Bulgaria), alla Grecia (Catena del Pindos), alla Turchia (Anatolia). La diffusione di questo tipo di facies segue di fatto l'estensione della Cintura Alpina, ovvero la fascia orogenetica che costituisce la "linea di sutura" dell'antico dominio oceanico della Tetide. La deposizione della Maiolica e delle facies analoghe è successiva alla principale fase tettonica distensiva che, dal tardo Triassico al Giurassico segna l'apertura e l'espansione di questo oceano, orientato prevalentemente in senso est-ovest tra i blocchi continentali di Laurasia a nord e Gondwana a sud, e ha dato luogo alla scomposizione in alti strutturali e fosse del margine continentale gondwaniano (di cui faceva parte l'Italia). La sedimentazione pelagica tipo Maiolica è influenzata da una tettonica sin-sedimentaria significativa solo nelle prime fasi, e tende a "livellare" la paleogeografia preesistente, segnando il passaggio da un contesto tettonico distensivo ad un contesto di relativa quiescenza tettonica (fase post-rift), che prelude alle fasi compressive alpine successive. La chiusura progressiva della "Tetide alpina" nel corso del Cretaceo superiore e del Terziario ha infatti dato luogo all'elevazione della catena alpina e delle catene collegate lungo il margine settentrionale e orientale dell'attuale Mediterraneo, portando in affioramento gran parte degli antichi sedimenti marini mesozoici.
In Italia, le facies tipo Maiolica passano più o meno rapidamente tra il Barremiano e l'Aptiano a facies marnoso-argillose scure, ricche di materia organica (Marna di Bruntino, Scaglia, Marne a Fucoidi), che indicano il passaggio da sedimentazione pelagica a emipelagica, cioè con una quota consistente (oltre 30%) di sedimento fine terrigeno di origine continentale, in condizioni parzialmente anossiche.
Maiolica su Wikipedia

Fluorescenza dei Minerali

La fluorescenza è un effetto ottico che deriva dal moto degli elettroni all'interno della struttura di una sostanza. Uno spostamento elettronico può far sì che il materiale immagazzini energia che verrà messa in libertà lentamente e in un secondo tempo.
Collection of various fluorescent minerals under ultraviolet UV-A, UV-B and UV-C light. Chemicals in the rocks absorb the ultraviolet light and emit visible light of various colors, a process called fluorescence
Description of fluorescent minerals from page Fluorescence: 1. Cerussit xx (gelb), Baryt xx - Mibladen, Marokko; 2. Skapolith (gelb) - Greenvile, Ontario, Canada; 3. Hardystonit (blau), Calcit (rot), Willemit (grün) - Franklin, New Jersey, USA; 4. Dolomit - Långban, Filipstad, Sweden; 5. Adamin xx - Ojuela Mine, Mapimi, Mexico; 6. Scheelit (blau) - provenance unknown; 7. Achat Druse - Utah, USA; 8. Tremolit - Balmat, New York, USA; 9. Esperit (gelb), Willemit (grün) - Franklin, New Jersey, USA; 10. Dolomit - Långban, Filipstad, Schweden: 11. Fluorit, Calcit - Urberg, St. Blasien, Schwarzwald; 12. Calcit xx - Capnic, Rumänien; 13. Ryolith - provenance unknown; 14. Dollomite - Långban/Jakobsberg, Filipstad, Sweden; 15. Willemit (grün), Calcit (rot), Franklinit, Rhodonit - Franklin, New Jersey, USA; 16. Eukryptit - Bikita, Zimbabwe; 17. Calcit xx - Schwäbische Alb; 18. Calcit xx in Toneisenstein (Septarie) - Zion National Park, Utah, USA; 19. Fluorit xx - Upper Weirdale, Durham Co., England; 20. Calcit + grün - Jakobsberg, Nordmark, Filipstad, Schweden; 21.Calcit xx, Dolomit xx - Iglesiente, Sardinien; 22.Dripstones - Lykia, Turkey; 23.Scheelit (104), roemer; 24. Aragonit xx - Agrigenti, Sizilien; 25. Benitoit - San Benito, California, USA; 26.Quarz xx aus Schneekopfkugel - Thüringer Wald; 27.Dolomit mit Eisenerz - Långban, Filipstad, Sweden; 28.unknown (gelb, 10); 29.synthetischer Korund; 30.Powellit xx - Indien; 31.Hyalit (Glasopal) - Ungarn; 32. Vlasovit (gelb) in Eudyalit - Kipawa, Villedieu, Quebec, Canda; 33. Doppelspat - Creel, Mexico; 34. Manganocalcit? - Långban, Filipstad, Sweden; 35. Clinohydrit, Hardystonit, Willemit, Calcit - Franklin, New Jersey, USA; 36. Calcit - Urberg, St. Blasien, Schwarzwald; 37. Apatit, Diopsid - USA; 38. Dolomitgestein - Långban, Filipstad, Sweden; 39. Fluorit xx - Upper Weirdale, Durham Co., England; 40. Manganocalcit - Peru; 41. Galmei auf Zinkblende in Ganggestein - "Gnade Gottes“, Schulenberg, Harz; 42. blau/gelb - Långban, Filipstad, Sweden; 43. Glasopal - provenance unknown; 44. Gips x - Klein-Steinbke, Königslutter, Elm; 45. Dolomitgangart - Långban, Filipstad, Sweden; 46. Chalcedon - provenance unknown; 47. Willemit, Calcit - Franklin, New Jersey, USA
L'energia può essere fornita al materiale sotto varie forme, le più comuni sono i raggi ultravioletti e i raggi-X. 
Quando il processo di assorbimento dell'energia e il corrispondente fenomeno di emissione avvengono istantaneamente, il fenomeno è detto fluorescenza: se invece l'emissione si prolunga per minuti, ore o giorni, è detto fosforescenza. Questi effetti sono utili, in mineralogia, solo se l'energia emessa è sotto forma di luce visibile.

Calcite
La fluorescenza è usata tanto come mezzo di identificazione, quanto per distinguere pietre naturali da sintetiche.
La tecnica consiste nell'irraggiare la pietra con luce ultravioletta e osservare il colore di fluorescenza, se c'è.
Il vantaggio della fluorescenza è che rappresenta un esame facile da eseguire.

Collezione di rocce e minerali in luce naturale
Un esempio di questo processo lo vediamo in tutti i materiali che contengono pigmenti fluorescenti, come ad esempio nell'inchiostro degli evidenziatori e vernici fluorescenti.
La stessa collezione illuminata con Lampada di Wood
Le proprietà fluorescenti di un oggetto spesso diventano evidenti con l'utilizzo di una lampada di Wood, ma a seconda dei materiali può essere necessaria una lunghezza d'onda inferiore. Per Lampada di Wood (dal nome dello scienziato statunitense Robert Williams Wood) o luce nera (Luce di Wood o Black light in Inglese) si intende una sorgente luminosa che emette radiazioni elettromagnetiche prevalentemente nella gamma degli ultravioletti e, in misura trascurabile, nel campo della luce visibile. In molti campi la Lampada di Wood è anche detta semplicemente "lampada UV".

Lampada di Wood

martedì 12 luglio 2016

Prova SPT - Prova penetrometrica standard - Contiene Video

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La prova penetrometrica standard o prova penetrometrica dinamica (SPT dall'inglese Standard Penetration Test) è un tipo di indagine geotecnica per ricavare e studiare le caratteristiche di un terreno. Questa prova consiste nel far penetrare nel terreno un campionatore standardizzato (campionatore Raymond) sotto i colpi di un maglio con peso di 63,5 kg e da un'altezza di 76 cm.

 
Il maglio, battendo a caduta libera sulle aste standard che prolungano il campionatore, infigge l'attrezzo nel terreno. Le misure vengono effettuate per tre avanzamenti consecutivi di 15 cm ciascuno, contando il numero di colpi necessari (Nspt) per ogni avanzamento. La resistenza alla penetrazione del terreno è caratterizzata dalla somma del numero di colpi per il secondo e terzo avanzamento, cioè N=N2+N3. La prova viene eseguita al fondo di un foro di sondaggio (possibilmente alterando il meno possibile il terreno), scavato in precedenza alla profondità desiderata.

I vantaggi sono:
  • è eseguibile nel corso di un normale sondaggio senza spese eccessive;
  • si può eseguire su qualsiasi tipo di terreno, tuttalpiù cambiando il campionatore cilindrico cavo con una punta conica per materiale grossolano;
  • consente una sicura interpretazione del risultato;
  • è molto diffusa quindi si dispone di molta bibliografia.
Gli svantaggi sono:
  • la prova è discontinua e puntuale;
  • i risultati possono essere correlati solo empiricamente con i parametri geotecnici, perché non simula il comportamento del terreno nel campo delle sollecitazioni statiche;
  • i risultati possono essere molto influenzati dal tipo di attrezzature e dalle modalità esecutive.
Il D.M. del 14.01.2008 ai fini della definizione dell'azione sismica di progetto prende in considerazione anche la prova SPT (per terreni a grana grossa) per la individuazione delle seguenti categorie di sottosuolo:
  • B - rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fine molto consistenti - Nspt,30 > 50
  • C - depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fine mediamente consistenti - Nspt,30 > 15 ma < 50
  • D - depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o terreni a grana fine scarsamente consistenti - Nspt,30 < 15.
Dove Nspt,30 è definita come resistenza penetrometica dinamica equivalente e il pedice 30 sta ad indicare che la prova deve interessare tutti gli strati compresi nei primi 30 m di profondità.
Nel caso di fondazioni superficiali (quali plinti, travi rovesce, platee) tale profondità è riferita al piano d'imposta della fondazione, mentre per fondazioni su pali è riferita alla testa dei pali stessi.

Links per le formule di correlazione:

Prove Spt e Angolo d'attrito

lunedì 11 luglio 2016

Devils Tower - Torre del Diavolo - USA


La Torre del Diavolo è una montagna degli Stati Uniti alta 1.588 m s.l.m. e 386 metri sul terreno circostante.
Deve il suo nome ad una spedizione del 1875, quando il Col. Dodge, interpretando come "Bad God's Tower" il nome dato dai nativi americani alla montagna, iniziò a chiamarla Torre del Diavolo. La montagna rappresenta sicuramente uno dei paesaggi più caratteristici, tanto che attorno è stato fondato l'omonimo parco nazionale, meta di circa 400.000 visitatori l'anno. È diventato familiare al grande pubblico grazie al film Incontri ravvicinati del terzo tipo del 1977 di Steven Spielberg.
La Torre del diavolo è considerata un monumento degli Stati Uniti.

La Torre del Diavolo nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo
Una leggenda lakota racconta che mentre sette bambine raccoglievano dei fiori ai piedi del monte, degli orsi si avvicinarono per divorarle, ma il Grande Spirito le salvò trasportandole in cima al picco. I solchi sui lati del monte sarebbero le incisioni degli artigli degli orsi lasciati mentre questi tentavano di arrampicarsi.
Arrampicatori sulla Torre del Diavolo
Il picco è sacro per i Lakota, i Cheyenne e i Kiowa, che considerano un sacrilegio le scalate compiute da molti turisti. A giugno, periodo in cui si svolgono cerimonie sacre degli indiani locali, è richiesto, anche se non in via ufficiale, che gli scalatori stiano alla larga dal monte.

Verifica Qualitativa alla Liquefazione delle Sabbie

Verifica Qualitativa alla Liquefazione di un Sito in pratica
Per verificarsi il fenomeno della Liquefazione ha bisogno di acqua, quindi molto importante è che i terreni siano saturi, nel corso di eventi precedenti si è visto che in terreni in falda con soggiacenza superiore ai 15 m non si sono osservati fenomeni di liquefazione.
Juan e Elton nel 1991 hanno valutato la Suscettibilità alla Liquefazione (SL) di un sito in funzione della profondità della falda o Soggiacenza della Falda (SF):
SL Molto alta - SF < 1,5 m
SL Alta - 1,5 m < SF < 3,0 m
SL Media - 3,0 m < SF < 6,0 m
SL Bassa - 6,0 m < SF < 10,0 m
SL Molto Bassa - SF > 10,0 m


Non basta la sola presenza di acqua per dire se un sito è soggetto o no al fenomeno, sono necessari altre condizioni legate alla natura geologica del sito e alle caratteristiche sismiche del territorio, quindi:

 
Terreni; quelli suscettibili di liquefazione sono le sabbie fini sciolte o poco addensate e le sabbie e i limi non gradati;
Grado di Saturazione del 100%;
Sismicità: Sismi con M superiore o uguale a 5,5, accelerazioni previste maggiori o uguali a 0,2 g;
Diametro medio dei grani D50 compreso tra 0.02 mm e 1.00 mm


Coefficiente di Uniformità Cu < 15
Contenuto in fini inferiore al 10%
Basso grado di addensamento, Nspt < 10 per profondità < 10 m ed Nspt < 20 per profondità > 10 m.
Indice di plasticità Ip < 10.

Riferimenti bibliografici
Gonzalez de Vallejo, L.I.(2005) - Geoingegneria - Pearson Education Italia
Riga, G. (2008) - Microsim (procedure automatiche di microzonazione sismica) - Dario Flaccovio Editore
Riferimenti Internet
Wikipedia, l'enciclopedia libera. Liquefazione_delle_sabbie

domenica 10 luglio 2016

La Catedral de Mármol (Cattedrale di marmo) - Cile - Contiene Video

Catedral de Mármol - Vista da Sud
La Catedral de Mármol (cattedrale di marmo) è una formazione minerale di carbonato di calcio che si trova lungo la costa del Lago Buenos Aires/General Carrera, in Cile. Accanto ad essa si trova la Capilla de Mármol (cappella di marmo). Nel corso del tempo le acque del lago hanno eroso le scarpate costiere creando queste formazioni spettacolari, che quando il livello delle acque del lago si abbassa possono essere percorse al loro interno con piccole imbarcazioni.
Interno della Cattedrale di Marmo
Particolare dell'interno
La cattedrale è uno degli isolotti che si trovano a pochi metri dalla riva, e che si chiamano Catedral de Mármol, Capilla de Mármol e Caverna de Mármol. Il porto più vicino alle formazioni è Puerto Río Tranquilo (nel comune di Río Ibáñez, a 223 km da Coyhaique, capitale della regione di Aysén).

 

Forme Fluviali - Marmitte dei Giganti

Le Marmitte dei Giganti sono forme di erosione fluviale provocate da un'azione combinata delle acque e del materiale trasportato dalle stesse.
Le foto che seguono sono relative a fiumi italiani.
Fonte: Google Immagini.








 

sabato 9 luglio 2016

Oldoinyo Lengai - The World's Only Carbonatite Eruptions - Contiene Video


Carbonatite lava flows: The World's Only Carbonatite Eruptions
East African Rift Volcanoes

Science has unearthed the secret to what might have been alchemy at Oldoinyo Lengai volcano in Tanzania.
There, in the ancient East African Rift at a place known to local Maasai people as the Mountain of God, Oldoinyo Lengai spews forth carbon dioxide-laden lavas called carbonatites. The carbonatites line the volcano's flanks like snowballs.
Oldoinyo Lengai is the only place on Earth where carbonatites currently erupt--and where carbon dioxide from a volcano doesn't vanish into thin air as a gas.
In a paper published the journal Nature, scientists report the results of a study of Oldoinyo Lengai's volcanic gas emissions, sampled by the team during a carbonatite lava eruption.


Oldoinyo Lengai Volcano (Tanzania) is the only volcano erupting silvery Carbonatite lava in historical times. Unlike normal lava, this lava looks like a silvery mud as it is too cool (550-700 deg. celsius) to glow visibly during daylight. A very weak glow can be observed at night and captured by long exposure photography (see e.g. http://www.photovolcanica.com/Volcano...)
Currently the type of activity shown can not be viewed following larger eruptions in 2007-2008 which left a large crater and removed the small eruptive cones as seen in the footage. The footage taken in July 2000 shows an extremely active cone on the main crater floor. A brief view is taken into the tiny lava lake in the top of the cone during a phase of reduced activity and multiple overflows and resulting lava flows and other features are documented.
The video is copyrighted material. Please do not reupload copies of the video to youtube or other video platforms. You can watch the original video for free as often as you like on youtube or download for personal viewing.


 

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