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martedì 15 ottobre 2024

Breve Lezione di Scienze della Terra: I Deserti - Definizione

Merzouga - Morocco
In geografia, il deserto è definito un'area della superficie terrestre quasi o del tutto disabitata, nella quale le precipitazioni difficilmente superano i 250 millimetri l'anno e il terreno è prevalentemente arido, con scarsa o nulla vegetazione.


Tra i deserti, in base a questa definizione, vanno annoverate anche le Regioni polari, oltre alle più familiari zone aride che si incontrano alle medie e basse latitudini.

Sotto il profilo geomorfologico il deserto può comprendere montagne, altopiani o pianure ruvidi e aspri, occupando a volte bacini contornati da montagne. La superficie può essere rocciosa, ghiaiosa o sabbiosa: i paesaggi caratteristici con le dune e la sabbia spazzata dal vento sono solo uno dei tanti aspetti con cui può presentarsi un deserto.

Alternativamente la parola deserto viene utilizzata per indicare un luogo non abitato da esseri umani e scarsamente abitato da altre specie viventi: anche in base a questa definizione, i deserti comprendono i luoghi dal clima rigido, come l'Antartide e la tundra o più in generale le Regioni polari.


Elenco delle principali aree desertiche con relativa superficie in Km quadrati e localizzazione.

Nome
Area (km²) Localizzazione
Antartide 14.500.000 Antartide
Sahara 7.800.000 Africa settentrionale
Groenlandia 2.166.086 America settentrionale-Europa
Libico-Nubiano 1.770.000 Libia-Egitto-Sudan
Gran Deserto Australiano 1.520.000 Australia
Gobi 1.500.000 Cina-Mongolia
Kalahari 750 Namibia-Botswana-Sudafrica-Zimbabwe
Rub' al-Khali 700 Arabia Saudita
Deserto patagonico 670 Argentina
Deserto di Simpson o di Arunta 584 Australia
Gran Deserto Sabbioso 400 Australia
Taklamakan 400 Cina
Deserto siriano 330 Siria
Gran Deserto Victoria 320 Australia
Deserto di Sonora 311 USA- Messico
Arabico 300 Egitto
Karakum 300 Turkmenistan
Kizilkum 300 Uzbekistan-Kazakistan
Deserto di Thar o Gran Deserto 260 India-Pakistan
Deserto di Gibson 220 Australia
Deserto di Sechura 185 Perù
Atacama 132 Cile
Deserto del Nafūd 72 Arabia Saudita
Deserto del Namib 50 Namibia-Angola
Deserto del Mojave 38 USA
Deserto del Negev 17.3 Israele
Deserto Dipinto 19.4 USA
Los Médanos de Coro 91 Venezuela

venerdì 13 settembre 2024

Mudcracks


I mudcracks sono strutture tipiche di limi e argille, in pratica sono delle strutture da disseccamento.
Quando un deposito di terreno limoso/argilloso umido subisce un rapido fenomeno di disseccamento subisce una rapida contrazione, la contrazione crea delle fessure in abbastanza larghe in superficie e tendono a chiudersi in profondità.


Il fenomeno da luogo a una superficie simile a delle piastrelle quasi esagonali, si tratta in questo caso di crepe che si originano quando i depositi di argilla umida vanno incontro a rapidi fenomeni di disseccamento e ad una conseguente contrazione. Tali fessure potranno poi essere riempite da materiali diversi, per opera di un successivo processo di sedimentazione.

sabato 6 gennaio 2024

Geologia: Eustatismo



L'eustatismo è il fenomeno di innalzamento o abbassamento relativo del livello del mare. Lungo le coste esso causa indietreggiamenti e avanzamenti del mare rispetto alla costa. Le cause possono essere diverse. L'unica accertata è il fenomeno delle glaciazioni e dei disgeli (deglaciazioni) che comportano variazioni di volume dell'acqua con il successivo abbassamento o innalzamento del livello marino.
L'esempio della Glaciazione Wurm è chiaro: durante questo periodo la massa di acque marine evaporate e progressivamente congelate sui continenti fece abbassare il livello dei mari di circa 120 metri. A questo eustatismo glaciale, possono sommarsi gli effetti dell'eustatismo termico: il raffreddamento delle acque marine provoca la loro contrazione in proporzioni considerevoli, giacché 1 grado centigrado in più o in meno della temperatura media dei mari provoca, rispettivamente, una elevazione o un abbassamento di 2 metri del loro livello generale.
Esiste anche un eustatismo tettonico, dovuto alle deformazioni delle conche oceaniche come conseguenza del fenomeno geofisico del movimento delle placche tettoniche. Così per esempio la elevazione di una catena montuosa sottomarina sposta un volume corrispondente di acqua a livelli superiori a quelli precedenti.
Per saperne di più: Variazione livello del mare ISPRA 

giovedì 6 aprile 2023

Cascate - Waterfalls

Cascata Iguazu in Argentina
Una cascata è generata da un fiume o torrente in quel punto in cui l'acqua, a causa del dislivello, precipita invece discorrere.

Generalmente le cascate si formano lungo i corsi dei fiumi perché, in un tratto del loro corso, la parte del terreno su cui scorrono è meno resistente all'erosione rispetto alla parte più a monte; con l'andare del tempo si forma un dislivello tra le due parti e viene così generata una cascata che può crescere in altezza lentamente con il passare degli anni.
Cascata delle Marmore - Italia
Alcune cascate si formano nell'ambiente montano dove l'erosione è più rapida e il corso della corrente può essere soggetto a cambiamenti repentini. In questi casi per la formazione della cascata non sono necessari svariati anni di erosione. In altri casi la formazione di una cascata può essere "istantanea" a causa di processi geologici molto violenti come terremoti oeruzioni vulcaniche, come nel caso dell'Islanda che possiede più di diecimila cascate. In altri casi le cascate si formano in ambiente montano quando l'acqua delle precipitazioni piovose o dello scioglimento delle nevi anziché penetrare nel terreno come accade in suoli carsici scorre direttamente in superficie accumulandosi e confluendo in valli che poi bruscamente si interrempono con un dislivello altimetrico dando vita al salto o semplicemente scorrendo in forte quantità nei valloni.
Cascate delle Sette Sorelle in Norvegia
Cascate alle Hawaii
Le cascate possono anche essere artificiali, fatte per abbellire giardini o il paesaggio o dovute a chiuse e a dighe costruite per creare un lago artificiale durante il corso del fiume. Possono essere presenti anche in corsi d'acqua sotterranei all'interno di grotte.
Cascate del Niagara
In ogni caso le cascate sono dei fenomeni "temporanei" destinate a lungo andare ad essere distrutte dalla forza di erosione delle acque. Con il passare degli anni gli estremi delle rocce che formano la cascata sono destinati a rompersi ed a spostarsi sempre più a monte verso le sorgenti. Alle volte sotto allo strato di terreno più duro vi è un terreno più soffice che può essere a sua volta eroso formando una caverna sotto la cascata stessa.

Cascate Vittoria in Africa
Le cascate sono state da sempre un grosso ostacolo per il trasporto fluviale. In molti casi il problema è stato risolto costruendo canali artificiali che aggirano l'ostacolo. In altri casi sono state costruite delle vasche che vengono chiuse tramite sbarramenti e riempite d'acqua ogni volta che un'imbarcazione vi entra, in questo modo è possibile innalzare il natante fino al livello del fiume sopra la cascata; lo stesso principio applicato al contrario permette alle navi di discendere il fiume oltre la cascata.

sabato 17 dicembre 2022

Scienze della Terra: I Brent dell'Art



Il nome deriva dal gergo dialettale "Brentana", ossia una situazione di piena di un torrente o fiume dovuta a forte pioggia, dell'Art, perché si trovano nel torrente Ardo, in dialetto "Art". L'inizio della loro formazione risale alla fine della glaciazione Wurmiana quindi 8-10 mila anni prima di Cristo, per azione delle acque meteoriche (che con la presenza di acido carbonico) hanno inciso la scaglia cretacea, allargata poi per erosione dalle acque di scorrimento superficiali ricche di polveri e granelli abrasivi. Oltre a queste, nel Bellunese, ce ne sono altre di maggiori dimensioni, ma pur essendo le più piccole, per la loro composizione di strati calcarei marmorei bianchi e rossi, interstrati di argille rosse e grigio verdastre e per la loro forma particolare, i Brent sono le più affascinanti dell'area, tanto da poterle annoverare tra i monumenti ecologici delle Prealpi Bellunesi.


GOLE E FORRE NELLA "SCAGLIA ROSSA CRETACICA" DEL BELLUNESE
Dalla fine della glaciazione wurmiana (8000-10000 anni prima di Cristo), in coincidenza con il disgelo, fino ai giorni nostri, le acque meteoriche hanno inciso la "Scaglia" cretacica con la doppia azione di soluzione (presenza di acido carbonico) e di abrasione, per la presenza di polveri e granelli abrasivi trasportati dalle acque di scorrimento superficiale, le quali hanno agito, di preferenza, lungo le fratture degli strati calcareo marnosi perpendicolari al pendio.

La "scaglia" è mediamente erodibile, ma presenta notevole stabilità nelle pareti verticali e normali ai piani di stratificazione, inquantochè non si sgretola e non si altera. Rimangono così particolarmente caratteristiche le gole e le forre strette e profonde che si notano nel vallone bellunese. Le più profonde sono: al Ponte Della Mortis (nel T. Ardo a valle delle case Bortot); nella Val Maggiore (ad oriente di Quantin): nella Val di San Mamante, a monte di Sossai.

I "Brent de l'Art", a valle di S. Antonio di Tortal nella valle del T. Ardo, sono delle forre di ridotte dimensioni, ma risultano le più belle ed affascinanti dell'area, sì da poterle annoverare tra i "monumenti geologici" delle Prealpi Bellunesi. In queste forre la "Scaglia cretacica" presenta un'alternanza di strati calcareo marnosi bianchi e rossi, con interstrati di argille rosse e grigio-verdoline. La giacitura sub-orizzontale degli strati presenti nelle pareti della forra provoca il caratteristico effetto "canyon" che, in miniatura, per colori e forma, ricorda il Grande Canyon del Colorado.
Schema stratigrafico

 

lunedì 11 luglio 2022

Geologia: How does BGS classify landslides?


The classification of landslides by the BGS follows the scheme based on Varnes (1978) and Cruden & Varnes(1996). The scheme terminology is also that suggested by the Unesco Working Party on the 'World Landslide Inventory' (WP/WLI 1990, 1993).

The main classification criteria are:
type of movement (falls, topples, slides spreads, flows), and
type of material involved in the movement (rock, debris, earth)

Combining movement and material type terms enables an appropriately descriptive landslide name to be formulated. Naming can become more detailed with the addition of other descriptive details related to activity state, water content , rate of movement, etc., if known (e.g. active, complex, extremely rapid, dry rock fall-debris flow).
Only a small selection of the wide spectrum of landslide types that may develop in nature are shown here.
Vedi anche: Anatomy of a Landslide

lunedì 22 febbraio 2021

Geologia: Sinkholes - terminologia, meccanismi genetici e cause innescanti

I fenomeni di sprofondamento: problemi terminologici


Recentemente per indicare fenomeni di sprofondamento di qualsivoglia genere viene sempre più spesso utilizzato, da esperti del settore e non, il termine "sinkhole", che ha quasi del tutto sostituito altri termini più specifici, (dolina, camino di collasso, sprofondamento, limesink, cenotes, pozzo carsico, loess karst, voragine) generando una notevole confusione terminologica.
Il termine sinkhole (che tradotto letteralmente significa “buco sprofondato”) è stato introdotto per la prima volta da Fairbridge (1968) per indicare una depressione di forma sub-circolare dovuta al crollo di piccole cavità carsiche sotterranee, sinonimo dunque di dolina (doline).
Successivamente il termine è stato ripreso da alcuni Autori (Monroe, 1970; Jennings, 1985; White, 1988 ed altri) ed affiancato da un attributo che ne chiariva la genesi: sono stati distinti così tra i fenomeni carsici fenomeni di solution sinkhole, collapse sinkhole e subsidence sinkhole (coincidenti con i termini di solution doline, collapse doline, subsidence doline introdotti da Cramer, 1941 e successivamente utilizzati anche da Castiglioni nel 1986 in Italia e da molti altri Autori, dolina di soluzione normale, dolina di crollo, dolina alluvionale, dolina di subsidenza in roccia).
Attualmente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna il termine sinkhole viene usato frequentemente e definisce una qualunque cavità nel terreno di forma non più necessariamente sub-circolare, apertasi per cause antropiche o per motivi diversi.

In Italia il termine sinkhole è stato introdotto, a partire dagli anni novanta, per indicare un tipo particolare di sprofondamento, con forma sub-circolare, ma di genesi incerta.
Successivamente anche in Italia il termine è stato usato secondo l’accezione anglosassone, sinonimo dunque di sprofondamento s.l., di dolina, di sprofondamento antropico, e di “camino di collasso”.
Il termine sinkhole nella letteratura italiana indicava, in principio, ampie e profonde depressioni di forma sub-circolare con diametro e profondità variabili da pochi metri a centinaia di metri, a pareti sub-verticali che si aprono rapidamente in terreni a granulometria variabile.
Questi tipi di sprofondamenti sono quasi sempre colmati da acque, spesso mineralizzate, formando laghetti e specchi d’acqua; sono caratterizzati da subsidenza che può localmente essere dovuta a presenza di sorgenti.
Tali fenomeni sono localizzati in genere su allineamenti tettonici lungo i quali spesso si evidenziano anomalie di fluidi; la continua erosione delle pareti del camino provoca il progressivo colmamento della voragine, un aumento del diametro e nello stesso tempo una diminuzione della profondità dello specchio d’acqua se presente.


La formazione di questi fenomeni è improvvisa, può essere realizzata in un evento unico o in più eventi con progressivo cedimento delle pareti.
Si è constatato che la maggior parte di tali fenomeni è dovuta ad una serie di cause, di cui si parlerà in seguito, ma ruolo importante assumono i processi di risalita, sifonamento e erosione dal basso.
I meccanismi di erosione dal basso potrebbero essere assimilati a processi di suffosione profonda (deep piping), definiti da Castiglioni (1986) come effetti meccanici dello scorrimento sub-superficiale (in questo caso però il movimento sarebbe profondo) dell’acqua nel terreno (con dimensioni granulometriche dalle argille alle ghiaie), che si realizza quando quest’ultimo è crepacciato o poroso e quando l’acqua abbondante e con pressione elevata riesce a trovare vie di scorrimento in cui passare con velocità abbastanza sostenuta. Il passaggio dell’acqua provoca l’erosione di materiale e la formazione di canalicoli e di condotti tubolari lungo le linee idrauliche di flusso. Quest’ultimo fenomeno viene indicato nella letteratura anglosassone con il termine piping.
Sprofondamenti in cui è stata accertata la presenza di meccanismi di questo tipo possono venire definiti, aggiungendo un attributo al termine per specificarne la genesi: piping sinkhole.

What has been called a "sinkhole" by the popular press formed suddenly in Guatemala in May 2010. Torrential rains from Tropical Storm Agatha and a bad drainage system were blamed for creating the 2010 "sinkhole" that swallowed a three story building and a house. This large vertical hole measured approximately 66 feet (20 m) wide and 100 feet (30 m) deep. A similar hole had formed nearby in February 2007.This large vertical hole, called a "sinkhole" in the popular press, is not a true sinkhole as it did not form via the dissolution either of limestone, dolomite, marble, or any other carbonate rock. Guatemala City is not underlain by any carbonate rock; instead, thick deposits of volcanic ash, unwelded ash flow tuffs, and other pyroclastic debris underlie all of Guatemala City. Thus, it is impossible for the dissolution of carbonate rock to have formed the large vertical holes that swallowed up parts of Guatemala City in 2007 and 2010. The large holes that swallowed up parts of Guatemala City in 2007 and 2010 are a spectacular example of "piping pseudokarst", created by the collapse of large cavities that had developed in the weak, crumbly Quaternary volcanic deposits underlying the city. Although weak and crumbly, these volcanic deposits have enough cohesion to allow them to stand in vertical faces and develop large subterranean voids within them. A process called "soil piping" first created large underground voids as water from leaking water mains flowed through these volcanic deposits and washed fine volcanic materials out of them, then progressively eroded and removed coarser materials. Eventually, these underground voids became large enough that their roofs collapsed to create large holes.

venerdì 19 febbraio 2021

Geologia: Genesi di una Stratificazione Incrociata

Questa serie di immagini aiuta a capire la genesi di una Stratificazione Incrociata, ed aiuta a capire come si dovrebbe insegnare la Geologia. Le immagini sono in realtà slides animate. Per saperne di più andate a questo sito: http://ansatte.uit.no/kku000/webgeology/, contiene tante semplici spiegazioni e sostituisce intere dispense e libri costosi.








New Red Sandstone - Eolian
Cross Bedding
HIGH-ANGLE CROSS-BEDDING IN JURASSIC SANDSTONES. Courtesy of Maria Pereira.  

mercoledì 17 febbraio 2021

Scienze della Terra: Faraglioni - Sea Stacks

Faraglioni dei Ciclopi Aci Trezza Aci Castello Sicily - Italy
Un faraglione è uno scoglio roccioso a forma di picco che emerge dall'acqua nei pressi della costa.
Sono tipici delle coste rocciose del mediterraneo; in Italia i più celebri sono i faraglioni di Capri e quelli di Acitrezza (immortalati da Giovanni Verga ne I Malavoglia e in Fantasticheria), ma se ne ammirano di pittoreschi anche all'Isola del Giglio (a sud della Spiaggia del Campese), nel promontorio del Conero, alle Eolie, a Pantelleria, a Scopello presso Castellammare del Golfo, a Mattinata in provincia di Foggia (dove ve n'è uno che, usurato al centro dalla forza erosiva, si stampa nella mente come un arco romano) e nel Salento nella località di Torre Sant'Andrea.
I Faraglioni di Capri - Italy
Lungo la costa sudoccidentale della Sardegna prospiciente Nebida e Masua, comune di Iglesias, sono inoltre presenti cinque faraglioni di cui il più grande, situato a nord, ha una struttura più complessa, risultante dalla saldatura di un blocco centrale e due torri che fiancheggiano e si appoggiano a quest'ultimo ed è chiamato Pan di Zucchero.
Pan di zucchero - Nebida - Sardegna - Italia

venerdì 5 febbraio 2021

Scienze della Terra: La Subsidenza

Una illustrazione grafica dei tipi differenti di subsidenza del terreno.Di Mpetty1 - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14698311
Per subsidenza si intende ogni movimento di abbassamento verticale della superficie terrestre, indipendentemente dalla causa che lo ha prodotto, dallo sviluppo areale e dall'evoluzione temporale del fenomeno, dalla velocità di spostamento del terreno e dalle alterazioni ambientali che ne conseguono.
L'abbassamento del suolo può essere legato a cause naturali, quali i processi tettonici, i movimenti isostatici e le trasformazioni chimico-fisiche (diagenesi) dei sedimenti per effetto del carico litostatico o dell'oscillazione del livello di falda. Inoltre alcuni aspetti dell'attività antropica possono influenzare in modo considerevole il fenomeno o addirittura determinarne l'innesco.

La subsidenza indotta dall'uomo si esplica generalmente in tempi relativamente brevi (al massimo alcune decine di anni), con effetti che possono compromettere fortemente opere ed attività umane, nel caso in cui non si intervenga preventivamente con azioni di controllo e gestione. Le cause più diffuse sono essenzialmente lo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere, l'estrazione di idrocarburi, le bonifiche idrauliche. Il grado di urbanizzazione e industrializzazione di un'area "sensibile" alla subsidenza può quindi sia influenzare tale fenomeno, sia esserne condizionato.

In Italia le aree interessate da processi di subsidenza sono individuabili in corrispondenza sia della Pianura Padano-Veneta (inclusi i margini meridionali dei laghi alpini) sia di molte piane costiere (ad esempio la Pianura Pontina). Ben noti e oggetto di un'attenzione particolare per la loro rilevanza economica e artistica sono i casi di Venezia e Ravenna. Qui hanno interagito negativamente, in passato, processi naturali e attività antropiche. Queste ultime sono ora sotto controllo, ma il fenomeno difficilmente si potrà arrestare del tutto, essendo connesso a processi diagenetici, tettonici e di riequilibrio isostatico. (Testo originale ISPRA)


sabato 30 gennaio 2021

Sinkholes in Guatemala

What has been called a "sinkhole" by the popular press formed suddenly in Guatemala in May 2010. Torrential rains from Tropical Storm Agatha and a bad drainage system were blamed for creating the 2010 "sinkhole" that swallowed a three story building and a house. This large vertical hole measured approximately 66 feet (20 m) wide and 100 feet (30 m) deep. A similar hole had formed nearby in February 2007.This large vertical hole, called a "sinkhole" in the popular press, is not a true sinkhole as it did not form via the dissolution either of limestone, dolomite, marble, or any other carbonate rock. Guatemala City is not underlain by any carbonate rock; instead, thick deposits of volcanic ash, unwelded ash flow tuffs, and other pyroclastic debris underlie all of Guatemala City. Thus, it is impossible for the dissolution of carbonate rock to have formed the large vertical holes that swallowed up parts of Guatemala City in 2007 and 2010. The large holes that swallowed up parts of Guatemala City in 2007 and 2010 are a spectacular example of "piping pseudokarst", created by the collapse of large cavities that had developed in the weak, crumbly Quaternary volcanic deposits underlying the city. Although weak and crumbly, these volcanic deposits have enough cohesion to allow them to stand in vertical faces and develop large subterranean voids within them. A process called "soil piping" first created large underground voids as water from leaking water mains flowed through these volcanic deposits and washed fine volcanic materials out of them, then progressively eroded and removed coarser materials. Eventually, these underground voids became large enough that their roofs collapsed to create large holes.
 
L’affondamento del terreno in Guatemala, a Città del Guatemala, ha prodotto un buco con un diametro di 30 metri e una profondità di circa 60 metri, portandosi dietro decine di edifici. La tragedia è avvenuta nel luglio del 2010 dopo il passaggio del ciclone tropicale Agatha.




I geologi spiegano che l’insolita forma rotonda ha a che fare con la forma delle grotte carsiche sotterranee. Il terreno in questa zona è ricca di calcare e sali che si dissolvono facilmente in acqua. 

sabato 28 novembre 2020

Scienze della Terra: Huangshan Mounts

I Monti Huangshan (in cinese:黄山, Huáng Shān, che letteralmente significa "Montagna Gialla") sono una catena montuosa che si trova nella provincia di Anhui, nella Cina orientale. L'area è famosa per le sue bellezze paesaggistiche: vi si trovano infatti picchi granitici, i pini dello Huangshan (alberi tipici della regione dalle forme modellate dalle intemperie) e vi si possono inoltre ammirare le formazioni nuvolose dall'alto. Questi monti sono spesso stati usati come sfondo per dipinti e storie della letteratura cinese. Nel 1990 sono stati inseriti nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Delle numerose vette della catena montuosa, 77 superano i 1.000 metri d'altezza. I picchi più alti sono il Lian Hua Feng (1.864 metri), il Guang Ming Ding (1.840 metri) e il Tian Du Feng (1.829 metri). L'area del patrimonio dell'umanità si estende su di una superficie di 154 chilometri quadrati, all'esterno della quale si trova una zona cuscinetto di altri 142 chilometri quadrati.
I monti si formarono circa 100 milioni di anni fa, nel Mesozoico, quando un antico mare scomparve a causa del sollevamento terrestre. Più tardi, durante il Quaternario, il paesaggio venne modellato da numerosi ghiacciai.
A partire dall'epoca della Dinastia Qin la catena montuosa era conosciuta col nome di Yi Shan; il nome attuale entrò in uso dopo che il poeta Li Po lo utilizzò in uno dei suoi componimenti nel 747.
La vegetazione presente nell'area varia a seconda dell'altitudine: al di sotto dei 1.100 metri si trova la foresta equatoriale, fra i 1.100 e i 1.800 metri si trova la foresta temperata a latifoglie decidue, oltre i 1.800 metri non crescono più alberi e si trovano solo praterie di tipo alpino. Qui sono presenti un terzo di tutte le specie cinesi di briofite e oltre la metà di tutte le felci.

 
Poiché le vette dei monti si trovano spesso al di sopra delle nuvole, da qui si possono ammirare interessanti effetti ottici: il cosiddetto "mare di nuvole" (in cinese 雲海, Yun Hai) e la "luce di Buddha" (in cinese 佛光, Fo Guang), la cui presenza attrae numerosi turisti. In media, la "luce di Buddha" è visibile solo un paio di volte al mese.
Nell'area della catena montuosa si trovano anche alcune fonti termali, con acqua che sgorga a 45 °C tutto l'anno, e numerosi sorgenti d'acqua dolce.
Huangshan is a granitic mountain range in southern Hunan province in eastern China, with some of its 72 peaks reaching more than 1000 metres above sea level. The mountains are composed of material that was uplifted 100 million years ago in the Mesozoic and then carved by glaciers during the Quaternary. Vegetation on the range is thickest below 1,100 metres and for more than 200 days each year the mountains of Huangshan are misty and cloudy. It is a World Heritage Site and covers a core area of 154 square kilometres with a buffer zone of 142 square kilometres.

Think you recognise these peaks but have not visited the area? In a tale of art imitating life imitating art, the Southern Sky Column (aka Pillar between Heaven and Earth) formally had its named changed to "Avatar Hallelujah Mountain". Why? Because the floating "Hallelujah Mountains" from Avatar were inspired by the Huangshan Mountains to which Southern Sky Column belongs. A Hollywood photographer spent time shooting in China for inspiration in 2008, and the karst formations in other parts of China also influenced the final design of the floating mountains. 
http://www.china.org.cn/english/kuaixun/74866.htm
http://www.danwei.org/tourism/hallelujah_mountain_in_real_li.php

martedì 7 luglio 2020

Scienze della Terra: Baia di Ha Long - Ha Long Bay

Ha Long Bay (Vietnamese: Vịnh Hạ Long, literally: "descending dragon bay") is a UNESCO World Heritage Site, and a popular travel destination, located in Quang Ninh province, Vietnam. Administratively, the bay belongs to Hạ Long City, Cẩm Phả town, and part of Van Don district. The bay features thousands of limestone karsts and isles in various sizes and shapes. Ha Long Bay is a center of a larger zone which includes Bái Tử Long bay to the northeast, and Cát Bà islands to the southwest. These larger zones share similar geological, geographical, geomorphological, climate, and cultural characters.
Ha Long Bay has an area of around 1,553 km2, including 1,960–2,000 islets, most of which are limestone. The core of the bay has an area of 334 km2 with a high density of 775 islets. The limestone in this bay has gone through 500 million years of formation in different conditions and environments. The evolution of the karst in this bay has taken 20 million years under the impact of the tropical wet climate. The geo-diversity of the environment in the area has created biodiversity, including a tropical evergreen biosystem, oceanic and sea shore biosystem. Ha Long Bay is home to 14 endemic floral species and 60 endemic faunal species.

La Baia di Ha Long (vietnamita: Vịnh Hạ Long) è un'insenatura situata nel golfo del Tonchino, in territorio vietnamita. Fa parte della provincia di Quang Ninh e comprende circa 3000 isolette calcaree con numerose grotte carsiche. La baia si trova 164 km ad est della capitale Hanoi, non lontano dal confine con la Cina. In lingua vietnamita il termine "Hạ Long" significa "dove il drago scende in mare". Dal 1994 è un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Secondo gli scienziati Ha Long è stata sottoposta almeno 500 milioni di anni fa a vari stati geologici di orogenesi, innalzamento e diminuzione del livello marino. Durante l'Ordoviciano ed il Siluriano (500-410 milioni di anni fa) Ha Long si trovava in mare aperto. Nel Carbonifero e nel Permiano (340-250 milioni di anni fa) raggiunse il livello del mare. A causa dello spesso livello di calcare, di un clima caldo-umido e del lento processo tettonico, Ha Long ebbe un'evoluzione carsica che durò 20 milioni di anni,  e si formarono numerose grotte.
Hạ Long Bay has experienced at least 500 million years in various geological states of orogeny, marine transgression and marine regression. During the Ordovician and Silurian periods (500-410 million years ago), Hạ Long Bay was deep sea. During the Carboniferous and Permian periods (340-250 million years ago), Hạ Long Bay was at shallow sea level.
Due to a simultaneous combination of ideal factors such as thick, pale, grey, and strong limestone layers, which are formed by fine-grained materials; hot and moist climate and slow tectonic process as a whole; Hạ Long Bay has had a complete karst evolution for 20 million years. There are many types of karst topography in the bay, such as karst field.
Una leggenda locale dice che molti anni fa i vietnamiti stavano combattendo gli invasori cinesi; gli dei mandarono una famiglia di dragoni per aiutarli. Questi dragoni iniziarono a sputare gioielli che si trasformarono nelle isole ed isolotti che punteggiano la baia, unendoli poi per formare una muraglia contro gli invasori. Le persone salvarono la propria terra e la trasformarono in quello che poi sarebbe diventato il Vietnam. Il luogo in cui atterrò il dragone madre venne chiamato Hạ Long, il luogo in cui arrivarono i figli prese invece il nome di Bái Tử Long (Bái: essere al seguito di, Tử: figli, Long: dragone), ed il posto in cui i figli agitarono violentemente le proprie code venne chiamato Bạch Long Vỹ (Bạch: colore bianco della schiuma, Long: dragone, Vỹ: coda).

Timeline of geologic evolution

Some of the most remarkable geological events in Hạ Long Bay’s history have occurred in the last 1,000 years, include the advance of the sea, the raising of the bay area, strong erosion that has formed coral, and, pure blue and heavily salted water. This process of erosion by seawater has deeply engraved the stone, contributing to its fantastic beauty. Present-day Hạ Long Bay is the result of this long process of geological evolution that has been influenced by so many factors.
Due to all these factors, tourists visiting Hạ Long Bay are not only treated to one of the natural wonders of the world, but also to a precious geological museum that has been naturally preserved in the open air for the last 300 million years.
Date Geologic period Events
570,000,000-500,000,000 BC beginning of the Cambrian era The area, which now forms Hạ Long Bay, was basically mainland, submitted to a process of rain erosion.

end of the Cambrian period The area was flooded, commencing the existence of Hạ Long Bay.
500,000,000-400,000,000 BC Ordovician and Silurian periods The area of north-east Vietnam was basically a deep sea, submitted to the constant activity of tectonic plates.

end of the Silurian period It underwent a phase of inverse-motion that created mountains deep under the water.
420,000,000-340,000,000 BC end of the Silurian period and throughout the whole Devonian period The area was subjected to powerful forces of erosion from the hot and dry climate. At this point, Hạ Long was part of a wide mainland that comprised most of today's East Sea and Chinese continental shelf.

end of the Devonian period Due to tectonic activity, the Hạ Long area and the entire north-east region were raised from the depths
340,000,000-240,000,000 BC later Carboniferous and Permian periods The formation of the limestone layer more than 1,000 m thick. A shallow and warm sea reformed, which existed for approximately 100 million years. It created two kinds of limestone: the Cát Bà layer of the early Carboniferous period (450 m thick); and the Quang Hanh layer of the middle Carboniferous and the early Permian period (750 m thick). These two layers constitute the majority of the islands of the Bay.
67,000,000 BC end of the Cretaceous period Hạ Long Bay existed in the environment of a high mountainous mainland due to the influence of strong mountain-forming phases.

middle of the Paleocene period These motions remain continuous and stable, while strong processes of erosion began, and after millions of years, a form of semi-highland topography took shape. The continuation of this erosion has progressively cut the highlands into blocks with altitudes similar to today's mountains
26,000,000-10,000,000 BC Neogene period The development of the Hạ Long depression
2,000,000-9000 BC Pleistocene epoch of the Quaternary period The process of erosion began dissolving the limestone-rich region of Hạ Long, after that, forming the limestone plain was most active
68,000-9000 BC middle and late Pleistocene epoch Period when the caves and grottoes of the area formed.

early Holocene period The islands of today’s Hạ Long Bay are basically remnants of these mountains, flooded. Rainwater flowed into crevices in the limestone that had formed from tectonic activity. This steady erosion constantly widened the cracks, eventually creating today's formations.
9000-5000 BC Holocene period This period is notable for the advance of the sea.
5000-2000 BC
The movement of the sea reached its peak and forming today’s Hạ Long Bay.
2000-1000 BC
With the sea in a steady process of recession, Hạ Long culture began to develop.

beginning of the late Holocene epoch The level of the water once again increased, forming a marshy floor of canals and streams, and creating the water marks that can be seen on the stone cliffs of today.
La baia di Ha Long si trova nel Vietnam Nord-orientale, tra le longitudini 106°56' e 107°37' Est e le latitudini 20°43' e 21°09' Nord. La baia si trova nel distretto di Yên Hưng, tra la città di Hạ Long e Cẩm Phả, fino al distretto di Vân Đồn, confina a sud e a sud-est con il golfo del Tonchino, a nord con la Cina e ad ovest e sud-ovest con l'isola di Cat Ba. La baia occupa 120 km di costa e copre un'area di circa 1553 km², con circa 1969 isolotti. L'area protetta dall'UNESCO comprende circa 434 km² e 775 isole, il cui nucleo è delimitato da 69 punti: l'isola di Đầu Gỗ ad ovest, il lago Ba Hầm a sud e l'isola Cống Tây ad est. L'area protetta va dal deposito di carburante di Cái Dăm al comune di Quang Hanh.


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