sabato 17 dicembre 2022

Scienze della Terra: I Brent dell'Art



Il nome deriva dal gergo dialettale "Brentana", ossia una situazione di piena di un torrente o fiume dovuta a forte pioggia, dell'Art, perché si trovano nel torrente Ardo, in dialetto "Art". L'inizio della loro formazione risale alla fine della glaciazione Wurmiana quindi 8-10 mila anni prima di Cristo, per azione delle acque meteoriche (che con la presenza di acido carbonico) hanno inciso la scaglia cretacea, allargata poi per erosione dalle acque di scorrimento superficiali ricche di polveri e granelli abrasivi. Oltre a queste, nel Bellunese, ce ne sono altre di maggiori dimensioni, ma pur essendo le più piccole, per la loro composizione di strati calcarei marmorei bianchi e rossi, interstrati di argille rosse e grigio verdastre e per la loro forma particolare, i Brent sono le più affascinanti dell'area, tanto da poterle annoverare tra i monumenti ecologici delle Prealpi Bellunesi.


GOLE E FORRE NELLA "SCAGLIA ROSSA CRETACICA" DEL BELLUNESE
Dalla fine della glaciazione wurmiana (8000-10000 anni prima di Cristo), in coincidenza con il disgelo, fino ai giorni nostri, le acque meteoriche hanno inciso la "Scaglia" cretacica con la doppia azione di soluzione (presenza di acido carbonico) e di abrasione, per la presenza di polveri e granelli abrasivi trasportati dalle acque di scorrimento superficiale, le quali hanno agito, di preferenza, lungo le fratture degli strati calcareo marnosi perpendicolari al pendio.

La "scaglia" è mediamente erodibile, ma presenta notevole stabilità nelle pareti verticali e normali ai piani di stratificazione, inquantochè non si sgretola e non si altera. Rimangono così particolarmente caratteristiche le gole e le forre strette e profonde che si notano nel vallone bellunese. Le più profonde sono: al Ponte Della Mortis (nel T. Ardo a valle delle case Bortot); nella Val Maggiore (ad oriente di Quantin): nella Val di San Mamante, a monte di Sossai.

I "Brent de l'Art", a valle di S. Antonio di Tortal nella valle del T. Ardo, sono delle forre di ridotte dimensioni, ma risultano le più belle ed affascinanti dell'area, sì da poterle annoverare tra i "monumenti geologici" delle Prealpi Bellunesi. In queste forre la "Scaglia cretacica" presenta un'alternanza di strati calcareo marnosi bianchi e rossi, con interstrati di argille rosse e grigio-verdoline. La giacitura sub-orizzontale degli strati presenti nelle pareti della forra provoca il caratteristico effetto "canyon" che, in miniatura, per colori e forma, ricorda il Grande Canyon del Colorado.
Schema stratigrafico

 

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