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martedì 15 ottobre 2024

Breve Lezione di Scienze della Terra: I Deserti - Definizione

Merzouga - Morocco
In geografia, il deserto è definito un'area della superficie terrestre quasi o del tutto disabitata, nella quale le precipitazioni difficilmente superano i 250 millimetri l'anno e il terreno è prevalentemente arido, con scarsa o nulla vegetazione.


Tra i deserti, in base a questa definizione, vanno annoverate anche le Regioni polari, oltre alle più familiari zone aride che si incontrano alle medie e basse latitudini.

Sotto il profilo geomorfologico il deserto può comprendere montagne, altopiani o pianure ruvidi e aspri, occupando a volte bacini contornati da montagne. La superficie può essere rocciosa, ghiaiosa o sabbiosa: i paesaggi caratteristici con le dune e la sabbia spazzata dal vento sono solo uno dei tanti aspetti con cui può presentarsi un deserto.

Alternativamente la parola deserto viene utilizzata per indicare un luogo non abitato da esseri umani e scarsamente abitato da altre specie viventi: anche in base a questa definizione, i deserti comprendono i luoghi dal clima rigido, come l'Antartide e la tundra o più in generale le Regioni polari.


Elenco delle principali aree desertiche con relativa superficie in Km quadrati e localizzazione.

Nome
Area (km²) Localizzazione
Antartide 14.500.000 Antartide
Sahara 7.800.000 Africa settentrionale
Groenlandia 2.166.086 America settentrionale-Europa
Libico-Nubiano 1.770.000 Libia-Egitto-Sudan
Gran Deserto Australiano 1.520.000 Australia
Gobi 1.500.000 Cina-Mongolia
Kalahari 750 Namibia-Botswana-Sudafrica-Zimbabwe
Rub' al-Khali 700 Arabia Saudita
Deserto patagonico 670 Argentina
Deserto di Simpson o di Arunta 584 Australia
Gran Deserto Sabbioso 400 Australia
Taklamakan 400 Cina
Deserto siriano 330 Siria
Gran Deserto Victoria 320 Australia
Deserto di Sonora 311 USA- Messico
Arabico 300 Egitto
Karakum 300 Turkmenistan
Kizilkum 300 Uzbekistan-Kazakistan
Deserto di Thar o Gran Deserto 260 India-Pakistan
Deserto di Gibson 220 Australia
Deserto di Sechura 185 Perù
Atacama 132 Cile
Deserto del Nafūd 72 Arabia Saudita
Deserto del Namib 50 Namibia-Angola
Deserto del Mojave 38 USA
Deserto del Negev 17.3 Israele
Deserto Dipinto 19.4 USA
Los Médanos de Coro 91 Venezuela

mercoledì 21 aprile 2021

Scienze della Terra: Mineralogia - La rosa del deserto

Rosa del desero. Tunisia
La rosa del deserto è una formazione minerale comune nei paesi desertici. Di colore che sfuma dall'arancione al giallo-ocra è un aggregato di cristalli di gesso che si forma in ben determinate condizioni ambientali e climatiche.
Rosa del deserto, campione proveniente dal deserto di Chihuahua (Mexico)
Per la sua formazione è necessaria una falda freatica poco profonda, uno strato di gesso relativamente superficiale ricoperto di sabbia e un clima arido. Il gesso a contatto con l'acqua di falda o con la pioggia viene parzialmente solubilizzato e risale per capillarità con l'acqua. Le temperature desertiche evaporano l'acqua e provocano la precipitazione del gesso in cristalli dalla tipica disposizione. La colorazione dipende dall'inclusione di sabbia all'interno del cristallo. Le dimensioni di questi aggregati cristallini variano da pochi centimetri ad alcuni metri.

mercoledì 27 marzo 2019

Skeleton Coast of Namibia

Parco nazionale della Skeleton Coast - Skeleton Coast National Park
Skeleton Coast (letteralmente "costa degli scheletri") è il nome di una parte della costa atlantica della Namibia settentrionale. In senso proprio, il nome si riferisce al tratto di costa compreso fra le foci dei fiumi Cunene e Swakop; in alcuni casi, tuttavia, lo si usa in senso più generico per indicare la parte costiera del deserto del Namib fino al fiume Orange. Il tratto di costa più settentrionale, fra il Cunene e il fiume Ugab, è incluso nell'area naturale protetta dello Skeleton Coast National Park, fondato nel 1971. Il tratto di 200km che va da Swakopmund al fiume Ugab, denominato National West Coast Recreation Area, è rinomato per la pesca sportiva, che attrae appassionati anche dallo Zimbabwe e dal Sudafrica.
 

La costa è quasi ovunque piatta e sabbiosa, solo raramente rocciosa. Nella parte meridionale predominano le spiagge sassose, mentre a nord le dune di sabbia arrivano ad affacciarsi sull'oceano.

Il clima è estremamente arido, con scarsissime precipitazioni. L'umidità viene però portata nell'entroterra del fenomeno delle nebbie costiere: la corrente fredda del Benguela che lambisce la costa, infatti, è di circa 8° più fredda delle acque continentali, e il contatto fra le rispettive masse d'aria provoca il condensarsi di nebbie costiere per quasi tutto l'anno. Poiché il fenomeno è più intenso durante le ore notturne, le nebbie mattutine arrivano talvolta a spingersi nell'entroterra per oltre 50 chilometri all'interno. L'umidità trasportata da questa nebbia fornisce un sostentamento fondamentale per la sopravvivenza della flora e della fauna del deserto del Namib.
Relitto
Nella regione vivono una vasta gamma di animali, da quelli di piccola taglia come insetti e rettili (presenti anche in molte zone interne del Namib) fino a grandi mammiferi come elefanti, giraffe, rinoceronti, leoni, springbok e gemsbock.


La Skeleton Coast è nota per essere particolarmente inospitale e difficile da raggiungere; verso l'interno il deserto si estende per decine di chilometri, e dal mare è difficile avvicinarsi a causa delle forti onde causate dalla corrente del Benguela. Per questi motivi la costa era chiamata "la terra che Dio ha creato con rabbia" dai boscimani, e "le sabbie dell'Inferno" (as areais do Inferno) dai portoghesi. Il nome odierno si riferisce agli innumerevoli relitti spiaggiati lungo la costa. In tutto se ne contano oltre un migliaio; fra i più celebri ci sono quelli delle navi Eduard Bohlen, Otavi, Dunedin Star e Tong Taw.
Eduard Bohlen in Skeleton Coast

sabato 2 dicembre 2017

Salar de Uyuni


LocationSalarUyuni.png
Il Salar de Uyuni è un enorme deserto di sale che, con i suoi 12.000 km², è la più grande distesa salata del mondo. È situato nei dipartimenti di Potosí e di Oruro, nei pressi della città di Uyuni, nell'altopiano andino meridionale della Bolivia, a 3.650 metri di quota.
Si stima che il Salar de Uyuni contenga 10 miliardi di tonnellate di sale di cui meno di 25.000 tonnellate vengono estratte annualmente. È formato approssimativamente da 11 strati con spessori che variano tra i 2 e 10 metri, lo strato superficiale ha un
spessore di 10 metri. Rappresenta un terzo delle riserve di Litio del pianeta e importanti quantità di Potassio, Boro e Magnesio.
Circa 40.000 anni fa faceva parte del lago Minchin, un gigantesco lago preistorico. Quando il lago si prosciugò si formarono i due attuali laghi Poopó e Uru Uru e i due deserti salati Salar de Coipasa e il gigantesco Salar de Uyuni.
Secondo le leggende Inca nel deserto vi sono gli Ojos de Salar (occhi del deserto di sale) che inghiottivano le carovane. Si tratta di buchi nella superficie salata dai quali esce l’acqua sottostante che in certe condizioni di luce sono quasi invisibili diventando così pericolosi.

Cumuli di sale pronti per il trasporto
Laguna colorata
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