domenica 30 luglio 2017

L'Etilene o Etene


L'Etene o Etilene è il più semplice degli alcheni, la sua formula chimica è C2H4.

A temperatura e pressione ambiente si presenta come un gas incolore, dal lieve odore dolciastro. È estremamente infiammabile.
Oltre ad essere un importante prodotto nell'industria chimica (è ad esempio il composto chimico da cui si ottiene il polietilene), è anche un ormone per molte specie vegetali. Ha Massa molare pari a 28,05 g/mol (mol sta per mole), un punto di ebollizione di -103,7 °C ed una Densità di 1,18 kg/m³.
Modello 3D Cross-Eyed dell'etilene. Per una corretta visualizzazione, utilizzare la tecnica dell'autostereogramma.
Un gruppo funzionale corrispondente a un etene privato di un atomo di idrogeno si chiama comunemente vinile e i composti contenenti tale gruppo composti vinilici.

mercoledì 26 luglio 2017

Clima Mediterraneo

Distribuzione delle aree a clima mediterraneo
Gli ecosistemi mediterranei sono riconducibili ai biomi di alcune regioni della fascia temperata calda il cui clima è marcatamente condizionato dall'influenza dell'oceano. L'aspetto più rilevante di un clima di tipo mediterraneo s'identifica in un'alternanza stagionale definita congiuntamente da una distribuzione non omogenea delle precipitazioni e dall'effetto mitigante delle correnti oceaniche sul regime termico.

Sardegna - ecosistema mediterraneo
Un clima di tipo mediterraneo è caratterizzato dai seguenti elementi:
inverno mite, con temperature minime che raramente scendono sotto i 0 °C;
estate calda ma non torrida, con temperature massime inferiori ai 50 °C;
piovosità variabile da valori inferiori ai 250 ai 1300 mm annui;
piovosità scarsa o assente per almeno 3 mesi nel corso dell'anno, in corrispondenza della stagione estiva;
massimi di piovosità in corrispondenza dei mesi invernali.

In definitiva, un clima mediterraneo è caratterizzato da inverni miti e piovosi e da estati calde e siccitose.

di più: Ecositemi mediterranei

martedì 25 luglio 2017

Numero Atomico 22 - Il Titanio - Ti


Il titanio è l'elemento chimico della tavola periodica degli elementi che ha come simbolo Ti e numero atomico 22.
Titanio metallico
È un metallo del blocco d, leggero, resistente, di colore bianco metallico, lucido, resistente alla corrosione. Il titanio viene utilizzato nelle leghe leggere resistenti e nei pigmenti bianchi; si trova in numerosi minerali (i principali sono il rutilo e l'ilmenite).


Il titanio (dal latino Titanus, Titano, nome dei primi figli di Gaia) fu scoperto in Inghilterra nel 1791 dal reverendo William Gregor, che riconobbe la presenza di un nuovo elemento nell'ilmenite. L'elemento venne riscoperto molti anni dopo (nel 1889) dal chimico tedesco Heinrich Klaproth nei minerali di rutilo. Nel 1795 Klaproth battezzò l'elemento con il nome dei Titani della mitologia greca.

domenica 23 luglio 2017

Prelievi di Campioni (Qualità) da Fori di Sondaggio (Tratto da AGI 1977)


Campioni rimaneggiati (gradi di qualità Q.1. – Q.2. – Q.3.): sono i campioni ottenuti con i normali utensili di perforazione o con campionatori in situazioni difficili. Essi devono essere conservati ordinatamente in apposite cassette senza particolari protezioni contro perdite di umidità (Q.1. – Q.2.), oppure in sacchetti o barattoli a tenuta (Q.3.).

Campioni a disturbo limitato o indisturbati (Q.4 – Q.5.); sono i campioni ottenuti con utensili appropriati, scelti in relazione alle esigenze del problema ed alle caratteristiche del terreno.

Per la determinazione delle caratteristiche meccaniche (resistenza, deformabilità, permeabilità) il campione deve avere le dimensioni minime: diametro 100 mm, lunghezza 600 mm. A profondità superiori ai 60 m e/o in terreni particolarmente difficili, che richiedono l’uso di un campionatore a rotazione, il diametro dei campioni può ridursi a 80 mm.

This is Mars 2017 - Video



Pubblicato il 21 nov 2016
Scientific Proof of Life, Oxygen, Methane, Ozone, & Flowing Water. The latest test results & images from NASA/JPL.

sabato 22 luglio 2017

Numero Atomico 5 - Il boro - B


Il Boro è l'elemento chimico della tavola periodica degli elementi che ha come simbolo B e come numero atomico 5. È un metalloide trivalente, si trova abbondantemente nel borace. Ci sono due allotropi del boro; il boro amorfo è una polvere marrone, il boro metallico è nero. Il boro non si trova libero in natura. Questo elemento, per la relazione diagonale, ha proprietà e reattività simili al silicio ed è un semiconduttore.

Il Boro è mancante di un elettrone, possedendo un orbitale-p vacante. I composti di boro spesso si comportano come acidi di Lewis, legandosi prontamente con sostanze ricche di elettroni. Le caratteristiche ottiche di questo elemento includono la trasmissione di luce infrarossa. A temperature normali il boro è un povero conduttore elettrico ma diventa un buon conduttore ad alte temperature. Il boro ha il più alto carico di rottura tra tutti gli elementi conosciuti.

Lo Tsunami del 2004 - Animazione

Animazione dello Tsunami nell'Oceano Indiano del 26 dicembre 2004
Il maremoto dell'Oceano Indiano del 26 dicembre 2004 è stato uno dei più eclatanti disastri naturali registrati fra la fine del XX secolo e l'inizio degli anni 2000, causando oltre 280 mila morti. Ha avuto la sua origine e il suo sviluppo nell'arco di poche ore in una vasta area della terra: ha riguardato l'intero sud-est dell'Asia, giungendo a lambire le coste dell'Africa orientale.

Tutto ha avuto inizio alle ore 00:58:53 UTC quando un violentissimo terremoto - circa 9,0 gradi della scala ML della magnitudo locale - ha colpito l'Oceano Indiano al largo della costa nord-occidentale di Sumatra (Indonesia).

Tale terremoto è risultato il più violento degli ultimi quarant'anni, cioè dal sisma che colpì l'Alaska (USA) il 27 marzo del 1964, ed ha provocato centinaia di migliaia di vittime, sia direttamente sia attraverso il conseguente maremoto manifestatosi attraverso una serie di onde anomale alte fino a 15 metri che hanno colpito sotto forma di giganteschi tsunami vaste zone costiere dell'area asiatica tra i 15 minuti e le 10 ore successive al terremoto.

Gli tsunami hanno colpito e devastato parti delle regioni costiere dell'Indonesia, dello Sri Lanka, dell'India, della Thailandia, della Birmania, del Bangladesh, delle Maldive giungendo a colpire le coste della Somalia e del Kenya (ad oltre 4.500 km dall'epicentro del sisma).

martedì 18 luglio 2017

Trilobiti


I Trilobiti sono artropodi di ambiente marino esclusivi dell'era Paleozoica, costituiscono la classe Trilobita. 
The trilobite body is divided into three major sections (tagmata): 1 – cephalon; 2 – thorax; 3 – pygidium. Trilobites are so named for the three longitudinal lobes: 4 – right pleural lobe; 5 – axial lobe; 6 – left pleural lobe; the antennae and legs are not shown in these diagrams.
Questo gruppo è documentato dal Cambriano Inferiore (circa 520-530 Ma) fino al tardo Permiano (circa 250 Ma). 

Il loro nome significa "a tre lobi", dalla loro caratteristica morfologica più evidente, la partizione longitudinale del corpo in tre lobi: un lobo assiale (centrale) e due lobi pleurali (laterali). 
Sono forme generalmente di piccole e medie dimensioni: per la maggior parte da pochi millimetri ad una decina di centimetri di lunghezza, eccezionalmente fino ad alcuni decimetri. 

I trilobiti sono dotati di un esoscheletro con morfologia complessa, in parte di natura organica e in parte composto da carbonato di calcio.erano tra gli esseri viventi più forti che abbiano popolato la Terra. 
Questi artropodi marini comparvero circa 545 milioni di anni fa nel Cambriano e prosperarono nei mari fino a quando furono spazzati via nel corso delle estinzioni del Permiano circa 250 milioni di anni fa. 
Testo tratto da Wikipedia
Foto: Google immagini

giovedì 13 luglio 2017

Asteroidea

Stella marina blu in Papua Nuova Guinea.
La classe Asteroidea comprende quegli Echinodermi (invertebrati) comunemente conosciuti sotto il nome di stelle marine.

Le stelle marine sono presenti in tutti i mari del mondo e in quelli tropicali si trovano le più appariscenti.

La maggior parte delle stelle marine ha tipicamente cinque raggi o braccia, che si diramano da un disco centrale. Molte specie, però, presentano frequentemente sei o più raggi. Molti gruppi Asteroidei, come le Solasteridae, hanno tra 10 e 15 braccia, mentre altre specie, come l'antartico Labidiaster annulatus, ne possono avere fino a 50. Non è raro per specie che normalmente hanno 5 raggi presentarne di più per difetti di sviluppo.
Stelle dal passato. Astropecten lorioli - Una specie del Giurassico. Per la foto in HD cliccare sopra l'immagine.
Le stelle marine non devono essere confuse con le cosiddette stelle serpentine, simili a una prima occhiata agli Asteroidea ma in realtà appartenenti a un'altra classe (classe Ophiuroidea). Non è difficile distinguere un Asteroideo da un Ofiuroideo: si può farlo basandosi sull'osservazione di pochi caratteri morfologici esterni: forma delle braccia: piuttosto tozza negli Asteroidei; più stretta e allungata negli Ofiuroidei; sezione trasversale delle braccia: appiattita negli Asteroidei; circolare negli Ofiuroidei; disco centrale: negli Asteroidei è in continuità diretta con le braccia mentre negli Ofiuroidei ne è nettamente distaccato.
Se vuoi saperne di più: Asteroidea su Wikipedia

Chimici: Ernest Rutherford, Primo Barone Rutherford di Nelson

Ernest Rutherford, Primo Barone Rutherford di Nelson (Brightwater, 30 agosto 1871 – Cambridge, 19 ottobre 1937), è stato un chimico e fisico neozelandese, noto come il padre della fisica nucleare e fu il precursore della teoria orbitale dell'atomo, basandosi sulla scoperta dello scattering nel suo esperimento della lamina d'oro sottile.
L’esperimento di Rutherford
Vinse il Premio Nobel per la Chimica nel 1908.
Rappresentazione del modello atomico di Rutherford per un atomo di azoto.

Il nucleo al centro è carico positivamente, mentre gli elettroni carichi negativamente ruotano intorno ad esso. Questo modello tuttavia non risponde sul "come" gli elettroni siano disposti.

Rutherford nacque a Spring Grove (ora Brightwater), vicino a Nelson, in Nuova Zelanda. Studiò al Nelson College e al Canterbury College, conseguendo tre diplomi e due anni di ricerche in prima linea nella tecnologia elettrica.

Nel 1895 Rutherford si trasferì in Inghilterra per studi post-laurea presso il Laboratorio Cavendish, dell'Università di Cambridge (1895-1898), essendo iscritto al Trinity College di Cambridge. Qui detenne per breve tempo il primato mondiale di distanza su cui erano state rilevate onde radiofoniche. Durante la sua investigazione della radioattività coniò i termini raggi alfa e raggi beta.

mercoledì 12 luglio 2017

Numero Atomico 31 - Il Gallio - Ga - Il metallo che fonde in una mano - Contiene Video

Gallio
Il gallio è l'elemento chimico di numero atomico 31. Il suo simbolo è Ga. È un metallo raro, tenero e di colore argenteo. Il gallio è molto fragile a temperatura ambiente e fonde poco al di sopra di essa; può fondere nel calore delle mani di una persona (fondendo si comprime aumentando di densità). Si trova in tracce nella bauxite e in minerali di zinco. L'arseniuro di gallio è un importante semiconduttore usato in molti dispositivi elettronici, soprattutto nei diodi LED.

Il gallio ad elevata purezza ha colore argento e si frattura facilmente, con fratture concoidali come il vetro. Il gallio metallico si espande del 3,1% durante la solidificazione, per cui non dovrebbe mai essere tenuto in contenitori di vetro o di metallo. Inoltre il gallio è corrosivo per i metalli, perché gli atomi di gallio si diffondono nella matrice cristallina metallica, formando leghe fragili.

Il gallio è un metallo liquido a temperatura (29,76 °C) prossima a quella ambiente quindi si può usare in termometri per alte temperature. È inoltre il metallo che ha il più ampio intervallo di temperatura in fase liquida, e una tensione di vapore molto bassa ad alta temperatura.

Questo metallo ha una forte tendenza a superraffreddarsi, cioè a restare liquido anche al disotto del suo punto di fusione; per questo è necessario mettere dei semi cristallini nella massa di gallio liquido per farla solidificare. La densità del gallio liquido è maggiore del gallio solido, come nel caso dell'acqua; di solito per i metalli si ha l'opposto. Il gallio ad alta purezza viene lentamente attaccato dagli acidi inorganici.

Il gallio non cristallizza in nessuna delle strutture cristalline semplici: la fase stabile in condizioni normali è quella ortorombica con 8 atomi per cella cristallina. Ogni atomo ha un solo vicino più prossimo, a 2,44 Å, e altri sei atomi vicini nel raggio di 2,83 Å. Esistono molte altre fasi stabili e metastabili del gallio in varie condizioni di temperatura e pressione. Il legame chimico fra gli atomi più vicini del cristallo di gallio è di tipo covalente, per cui il dimero Ga2 è considerato il costituente principale del cristallo.



sabato 8 luglio 2017

Il Polistirene o Polistirolo


Il polistirene o polistirolo, è il polimero* dello stirene**, la formula bruta è C8H8.
È un polimero termoplastico, ovvero può essere fuso e rimodellato, dalla struttura lineare. A temperatura ambiente è una plastica rigida trasparente; oltre i 70 °C, al crescere della temperatura diviene sempre più plastico e scorrevole, inizia a decomporsi alla temperatura di 270 °C.
Polimerizzazione del polistirene
Il polistirolo espanso si presenta in forma di schiuma bianca leggerissima, spesso modellata in sferette o chips, e viene usato per l'imballaggio e l'isolamento.
Imballaggio in polistirene
Chimicamente inerte verso molti agenti corrosivi, il polistirene solubile nei solventi organici clorurati (ad esempio diclorometano e cloroformio), trielina e in alcuni solventi aromatici (benzene, toluene).

*Un polimero (dal greco "che ha molte parti") è una macromolecola, ovvero una molecola dall'elevato peso molecolare, costituita da un gran numero di gruppi molecolari (detti unità ripetitive) uguali o diversi (nei copolimeri), uniti "a catena" mediante la ripetizione dello stesso tipo di legame (covalente).

**Lo stirene (noto anche come stirolo, feniletilene o vinilbenzene) è un idrocarburo aromatico. Il gruppo vinile legato all'anello aromatico è caratterizzato da un'elevata reattività, in quanto l'anello aromatico è in grado di delocalizzare cariche elettriche e elettroni radicalici mediante diverse forme di risonanza. Per questo motivo lo stirene ha facilità a polimerizzare.

venerdì 7 luglio 2017

The Periodic Table of the Elements, in Pictures and Words


Per ingrandire fare click sulla foto.

L'idrologia


L'idrologia è la scienza che studia la distribuzione, il movimento, la biologia e la chimica delle masse d'acqua del pianeta. Si compone di molteplici campi di studio scientifico come l'idrografia, l'idrogeologia, l'idrogeochimica e l'idrobiologia.
Benché la conoscenza dei cicli idrologici sia importante per la vita e le attività umane, l'idrologia è una scienza relativamente giovane. A tutt'oggi non esiste una teoria completa, così come esiste, per esempio, una teoria per l'elettromagnetismo.
Una caratteristica importante di molti flussi del ciclo idrologico è la loro variabilità spaziale e temporale, cosa che li rende ancora più difficili da modellare matematicamente. In questo ambito due tecniche legate ai concetti di probabilità hanno grande applicazione: la branca della statistica che si chiama geostatistica e la teoria delle variabili aleatorie. è la scienza che studia la distribuzione, il movimento, la biologia e la chimica delle masse d'acqua del pianeta. Si compone di molteplici campi di studio scientifico come l'idrografia, l'idrogeologia, l'idrogeochimica e l'idrobiologia.


Benché la conoscenza dei cicli idrologici sia importante per la vita e le attività umane, l'idrologia è una scienza relativamente giovane. A tutt'oggi non esiste una teoria completa, così come esiste, per esempio, una teoria per l'elettromagnetismo.
Una caratteristica importante di molti flussi del ciclo idrologico è la loro variabilità spaziale e temporale, cosa che li rende ancora più difficili da modellare matematicamente. In questo ambito due tecniche legate ai concetti di probabilità hanno grande applicazione: la branca della statistica che si chiama geostatistica e la teoria delle variabili aleatorie.


giovedì 6 luglio 2017

Numero Atomico 21 - Lo Scandio - Sc



Lo scandio è l'elemento chimico di numero atomico 21; il suo simbolo è Sc. È un elemento di transizione, tenero, bianco argenteo, presente in alcuni rari minerali della Scandinavia ed a volte viene classificato insieme con l'ittrio e il lantanio come una terra rara.
Lo scandio è un metallo trivalente molto leggero; il suo colore, se esposto all'aria, vira leggermente verso il giallo o il rosa. Le sue proprietà chimiche sono più simili all'ittrio e alle terre rare piuttosto che all'alluminio o al titanio, suoi vicini nella tavola periodica. Lo stato di ossidazione più comune dello scandio è +3. In forma metallica viene sciolto dagli acidi, ma non da una miscela 1:1 di acido nitrico e acido fluoridrico, che produce passivazione*.



*Passivazione: La passivazione è un fenomeno di natura elettrochimica che può rallentare o impedire completamente la reazione di corrosione dei materiali metallici, che altrimenti avverrebbe. Tale fenomeno consiste nella formazione di un sottile film (costituito da prodotti della corrosione, sostanze presenti nell'ambiente aggressivo o ossigeno adsorbito sulla superficie del metallo) che aderisce perfettamente alla parte della superficie del pezzo a contatto con l'ambiente aggressivo (ad esempio acqua o aria). Perché possa avvenire il fenomeno della passivazione, tale film deve ostacolare la diffusione dell'agente ossidante (generalmente ossigeno), per cui deve essere "compatto", cioè deve essere denso e poco poroso.

mercoledì 5 luglio 2017

Il Bronzo

Spade in bronzo di tipo Apa, XVII secolo a.C.
Il bronzo è una lega di rame con un'altro metallo, dove il metallo aggiuntivo può essere l'alluminio, il nichel, il berillio e lo stagno, anche se spesso il termine bronzo viene inteso come la lega rame-stagno.

Questa lega composta principalmente di rame, viene arricchita con stagno fino al 8-9% dando luogo a leghe con buone caratteristiche meccaniche e grande resistenza alla corrosione: queste leghe sono ancora lavorabili plasticamente e si possono laminare, estrudere, forgiare, stampare e trafilare. Aumentando ulteriormente il tenore di stagno, la durezza raggiunge livelli tali da consentire solo pezzi ottenuti per fusione, chiamati anche getti.
Statua di bronzo di Costantino - York-Minster in Inghilterra
A livello industriale si arriva a produrre bronzi con tenori fino al 30% di stagno. Il diagramma di equilibrio rame-stagno è piuttosto complicato.

Numero Atomico 17 - Il Cloro - Cl


Il cloro (dal greco χλωρός, chloròs, «verde pallido») è l'elemento chimico della tavola periodica con numero atomico 17 e simbolo Cl.



Fa parte del gruppo degli alogeni, situato nel gruppo 17 della tavola periodica. Il gas cloro è verde giallastro, due volte e mezzo più pesante dell'aria, ha un odore soffocante estremamente sgradevole ed è molto velenoso.

In condizioni standard ed in un ampio intervallo di temperature e pressioni il gas cloro è costituito da una molecola biatomica Cl2. È un potente agente ossidantesbiancante e disinfettante. Sotto forma di anione cloruro Cl negativo è un componente del comune sale da cucina (o cloruro di sodio) e di molti altri composti, è molto abbondante in natura e necessario a quasi tutte le forme di vita, compreso l'organismo umano (il sangue umano contiene infatti una discreta quantità di anione cloruro).


martedì 4 luglio 2017

La Carta Geologica

Carta Geologica delle Tre Venezie
La carta geologica è la rappresentazione dei diversi tipi di rocce che affiorano sulla superficie terrestre, rappresentati da colori convenzionali, ed i loro contatti. Insieme alla classificazione del tipo di rocce, ne è indicata anche l'età.

Nelle carte geologiche sono rappresentate anche le strutture tettoniche, le giaciture degli strati, i giacimenti di minerali, le aree fossilifere e le sorgenti.

Spesso le carte geologiche sono corredate da sezioni geologiche in modo da permettere la corretta interpretazione della carta.
Sezione geologica schematica tra Monte dei Cervi e Monte Mufara, che mostra la sovrapposizione delle Unità Panormidi sulle Unità Imeresi. Geological section between Monte dei Cervi and Monte Mufara which shows the overthrust of the Panormide unit on the Imerese one.
Per realizzare una carta geologica è necessario un rilevamento geologico sulla porzione di terreno interessata lungo itinerari prefissati che permettano di coprire tutta l'area. In questo modo è possibile segnare su una mappa topografica gli affioramenti di roccia rinvenuti lungo il percorso e posizionarli esattamente sulla stessa.

La scala della base topografica viene scelta in base al dettaglio richiesto dal lavoro. Durante il rilevamento, tramite la bussola geologica viene anche determinato l'assetto strutturale delle rocce misurandone l'inclinazione e l'orientamento della direzione di immersione degli strati.

La più antica carta geologica conservata fu realizzata intorno al 1150 a.C. e riguarda i depositi auriferi dell'Egitto.

La prima carta geologica moderna risale invece al 1819, anno in cui William Smith creò la prima carta geologica dell'Inghilterra.

lunedì 3 luglio 2017

Ammoniaca

NH3
Modello 3D della molecola dell'Ammoniaca NH3 - In blu l'atomo di Azoto in Bianco gli atomi di Ifrogeno

L'ammoniaca è un composto dell'azoto di formula chimica NH3. Si presenta come un gas incolore, tossico, dall'odore pungente caratteristico. Molto solubile in acqua, le impartisce una netta basicità.
Ammoniaca - Formula di struttura
La forma della molecola dell'ammoniaca anidra è tetraedrica deformata; l'atomo di azoto vi compare con ibridazione sp3, occupa la posizione centrale e lega i tre atomi di idrogeno. La base è un triangolo equilatero occupato dai tre atomi di idrogeno mentre il quarto vertice del tetraedro è occupato da una coppia elettronica di non legame (lone pair), che è la principale responsabile di tutte le proprietà della molecola (formazione di legami a idrogeno, basicità secondo Lewis e secondo Bronsted-Lowry, elevata permittività elettrica e momento dipolare, elevata solubilità in acqua).

domenica 2 luglio 2017

Numero Atomico 16 - Lo Zolfo - S


Lo Zolfo (o solfo) è l'elemento chimico della tavola periodica degli elementi con numero atomico 16 e simbolo S (dal latino sulfur). È un non metallo, inodore, insapore, molto abbondante in natura. La sua forma più nota e comune è quella cristallina di colore giallo intenso. È presente sotto forma di solfuri e solfati in molti minerali e si ritrova spesso puro nelle regioni con vulcani attivi.
È un elemento essenziale per tutti gli esseri viventi, dove è presente in due amminoacidi, la cisteina e la metionina, e di conseguenza in molte proteine. In campo industriale si usa soprattutto per ricavarne fertilizzanti, ma anche per polvere da sparo, lassativi, insetticidi e fungicidi. Inoltre lo zolfo, in buona parte oggi ricavato come scoria di raffinazione degli idrocarburi si trova in alcuni disinfettanti, trova largo impiego nell'agricoltura (dove è impiegato per le sue proprietà fungicide, ad esempio per combattere fitopatologie come l'oidio), è presente nella testa dei fiammiferi e nell'ebanite.

Un raccoglitore di zolfo a Kawah Ijen, in Indonesia.
Le grandi quantità di carbone bruciate dall'industria e dalle centrali elettriche immettono ogni giorno nell'atmosfera molto biossido di zolfo, che reagisce con l'ossigeno e il vapore acqueo nell'aria per formare acido solforico. Questo acido forte ricade a terra con le precipitazioni dando luogo alle famose piogge acide che acidificano i terreni e le risorse idriche causando gravi danni all'ambiente naturale di molte regioni industrializzate.

sabato 1 luglio 2017

The Geological Periods of Earth - Video



A video to show the geological periods of our planet. There are not all Earth ages, only the periods with terrestrial life.

Il video mostra i periodi geologici della Terra dalla comparsa della vita.

Il Carburo di Silicio e la Moissanite

Reticolo cristallino del Carburo di Silicio
Il carburo di silicio, chiamato anche carborundum, è un materiale sintetico composto da silicio e carbonio legati insieme per formare un materiale ceramico. Esiste anche in natura sotto forma del rarissimo minerale moissanite. Ha una durezza molto elevata, intermedia tra il corindone e il diamante. È quindi classificato tra i materiali superduri.


La moissanite si trova solo in piccolissime quantità in alcuni tipi di meteorite e all'interno di depositi di corindone e kimberlite. Praticamente tutto il carburo di silicio venduto nel mondo, tra cui vi sono anche i gioielli di moissanite, è sintetico. La moissanite naturale è stata trovata in piccolissime quantità per la prima volta nel 1893 all'interno del meteorite Canyon Diablo in Arizona dal dottor Ferdinando Henri Moissan, da qui il nome del materiale. La scoperta di Moissan, cioè della presenza in natura del SiC, fu inizialmente contestata perché i suoi campioni potevano essere stati contaminati dalle lame di carburo di silicio che erano già presenti sul mercato in quel periodo.

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