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domenica 3 novembre 2024

Breve Lezione di Biologia - Ecologia

 


Etimologia della parola ecologia

Il termine "ecologia" deriva dal greco antico:

  • οἶκος (oikos): significa "casa" o "ambiente".
  • λόγος (logos): significa "studio" o "discorso".

Pertanto, l'ecologia può essere letteralmente tradotta come "lo studio della casa" o "lo studio dell'ambiente".

Cosa significa ecologia?

L'ecologia è una branca della biologia che si occupa di studiare le interazioni tra gli organismi viventi e il loro ambiente. In altre parole, l'ecologia indaga come gli esseri viventi, dalle minuscole creature microscopiche ai grandi mammiferi, interagiscono tra loro e con il mondo fisico che li circonda.

Cosa studia l'ecologia?

L'ambito di studio dell'ecologia è molto vasto e comprende:

  • Le relazioni tra gli organismi: come gli organismi competono per le risorse, si predano a vicenda, si cooperano o si parassitizzano.
  • Le relazioni tra gli organismi e l'ambiente fisico: come la temperatura, la luce, l'acqua e il suolo influenzano la vita degli organismi.
  • I flussi di energia e materia negli ecosistemi: come l'energia viene catturata dalle piante attraverso la fotosintesi e come viene trasferita lungo la catena alimentare.
  • La distribuzione degli organismi sulla Terra: come i fattori ambientali influenzano la distribuzione delle diverse specie.
  • Gli impatti delle attività umane sull'ambiente: come le attività umane alterano gli ecosistemi e causano la perdita di biodiversità.

Perché l'ecologia è importante?

L'ecologia è una disciplina fondamentale per comprendere il funzionamento del nostro pianeta e per affrontare le sfide ambientali che l'umanità deve affrontare. Grazie all'ecologia possiamo:

  • Proteggere la biodiversità: comprendere le cause della perdita di biodiversità e sviluppare strategie per conservarla.
  • Gestire le risorse naturali in modo sostenibile: utilizzare le risorse naturali in modo da soddisfare le esigenze delle generazioni presenti e future.
  • Mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici: comprendere come i cambiamenti climatici influenzano gli ecosistemi e sviluppare strategie per adattarsi e mitigare questi effetti.

In conclusione

Studiando le interazioni tra gli organismi e l'ambiente, possiamo acquisire una maggiore consapevolezza del nostro pianeta e lavorare per proteggerlo.

Breve Lezione di Biologia - Il brodo primordiale - Esperimento di Miller-Urey sull'origine delle Biomolecole


Il brodo primordiale, noto anche come brodo prebiotico, è un ipotetico ambiente ancestrale nel quale, si pensa, possano essere avvenuti gli eventi chimico-fisici che avrebbero poi dato origine alla vita sulla terra. Dal punto di vista chimico, il brodo primordiale altro non sarebbe che una miscela acquosa di sali inorganici e vari composti chimici semplici a base di carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto, sia di natura organica (idrocarburi, amminoacidi, acidi carbossilici, brevi polimeri) che inorganica (ammoniaca, anidride carbonica).

Prima della comparsa della vita, l'atmosfera terrestre era prevalentemente costituita da azoto, anidride carbonica, vapore acqueo e pochi altri gas, mentre l'idrosfera era caratterizzata quasi esclusivamente da acqua allo stato liquido, considerando le elevate temperature del "giovane" pianeta terra. Sotto l'azione di fonti di energia libera quali i raggi ultravioletti solari e le scariche elettriche dei primi temporali, i gas atmosferici e le sostanze presenti negli oceani avrebbero dato luogo ad una serie di reazioni chimiche con la conseguente formazione delle prime molecole complesse. Tali molecole si sarebbero quindi accumulate in grande quantità negli oceani, dal momento che l'assenza di ossigeno e di qualsiasi organismo in grado di metabolizzarle ne limitava significativamente il degrado (attualmente, un terreno di coltura con le caratteristiche del brodo primordiale, abbandonato in natura, verrebbe rapidamente ossidato e metabolizzato). In questo ambiente ancestrale, con dinamiche ancora oggi non del tutto chiare, si sarebbero formati i primi agglomerati di molecole organiche abbastanza complessi da poter essere definiti cellule.
L'esperimento di Miller-Urey rappresenta la prima dimostrazione che le molecole organiche si possono formare spontaneamente, nelle giuste condizioni ambientali, a partire da sostanze inorganiche più semplici. L'esperimento portò di fatto alla formazione di una miscela organica aventi le caratteristiche chimiche del "brodo primordiale". L'esperimento fu condotto nel 1953 da Stanley Miller e dal suo docente, Harold Urey, per dimostrare la teoria di Oparin e Haldane, i quali ipotizzavano che le condizioni della Terra primordiale avessero favorito reazioni chimiche conducenti alla formazione di composti organici a partire da componenti inorganiche.

sabato 19 ottobre 2024

Breve Lezione di Biologia - I Biomi Acquatici


I biomi acquatici sono ecosistemi
incredibilmente diversificati e coprono gran parte del nostro pianeta. Ecco una panoramica dei principali, con qualche immagine per rendere l'idea:

Biomi di acqua dolce:

  • Laghi:
    • Laghi oligotrofici: Poveri di nutrienti, acque cristalline e profondità elevate. Spesso si trovano in zone montane.


    • Laghi eutrofici: Ricchi di nutrienti, acque torbide e vegetazione abbondante. Sono spesso soggetti a fioriture algali.
  • Fiumi:
    • Fiumi di pianura: Corsi d'acqua lenti e meandri che attraversano le pianure.

    • Fiumi di montagna: Corsi d'acqua veloci e impetuosi che scorrono tra le montagne.

  • Zone umide:
    • Paludi: Zone basse e umide, spesso ricoperte da vegetazione palustre.

    • Torbiere: Zone umide caratterizzate da un accumulo di torba, un tipo di terreno organico.

Biomi marini:

  • Oceani:
    • Zone costiere: Aree poco profonde, ricche di vita e influenzate dalle maree.

    • Zone pelagiche: Acque libere, lontano dalle coste, divise in zone in base alla profondità.
    • Zone abissali: Le profondità oceaniche, ambienti estremi con alta pressione e assenza di luce.

  • Barriere coralline:
    • Ecosistemi marini tropicali caratterizzati da una grande varietà di coralli e organismi marini.

  • Foreste di kelp:
    • Grandi alghe brune che formano vere e proprie foreste sottomarine in acque fredde.

Fattori che influenzano i biomi acquatici:

  • Salinità: La quantità di sale presente nell'acqua.
  • Temperatura: La temperatura dell'acqua varia a seconda della latitudine e della profondità.
  • Luce: La disponibilità di luce influisce sulla produzione primaria e sulla distribuzione degli organismi.
  • Movimento dell'acqua: Le correnti marine e le maree influenzano la distribuzione dei nutrienti e degli organismi.

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