martedì 24 ottobre 2017

Elettrochimica - Definizione

Pila Daniell con ponte salino contenente nitrato di potassio.
L'elettrochimica è quella branca della chimica che si occupa dei processi che coinvolgono il trasferimento di elettroni per tramite di un circuito elettrico esterno e non per scambio diretto in situ come per le reazioni di ossidoriduzione (dette comunemente redox).
Tratta quindi le trasformazioni chimiche prodotte dal passaggio di elettricità in determinati sistemi chimici e la produzione/immagazzinamento di elettricità per mezzo di trasformazioni chimiche.
Per saperne di più: Wikipedia

mercoledì 18 ottobre 2017

Libro: I segreti della terra. Corso di geografia fisica e geomorfologia di Mauro Marchetti


Questo volume è nato dall'esigenza di divulgare ad un pubblico ampio le conoscenze di base relative al pianeta Terra e alla sua evoluzione, e vuole essere un mezzo di educazione che, pur rigoroso, percorre un approccio semplice e comprensibile, sfruttando prerequisiti di tipo fisico, matematico e chimico alquanto limitati. Si vuole in pratica offrire uno strumento che, su basi scientifiche, serva a superare la resistenza alla comprensione delle problematiche attinenti le Scienze della Terra, che attanaglia coloro che possiedono una formazione scolastica caratterizzata da una marcata impronta umanistica. Il testo è costituito da tre diverse sezioni: la prima riguarda la collocazione nel sistema solare del pianeta Terra, le relazioni e i principi che ne regolano i moti nonché le interazioni con altri corpi celesti; la seconda si occupa di analizzare la costituzione, la forma e i processi endogeni che regolano l'equilibrio del pianeta; la terza descrive i meccanismi di modellamento della superficie terrestre ad opera degli agenti esogeni. Questi i capitoli: Il cielo visto dalla terra. Le stelle. Il sistema solare. Il sistema terra-luna. La forma della terra e la sua rappresentazione. L'atmosfera terrestre. il mare. le variazioni del clima sulla terra. La struttura della terra. la tettonica delle placche. Fossili e testimonianze di vita nel passato. geomorfologia. Processi elementari di degradazione delle superfici rocciose. Geomorfologia fluviale. processi di versante.
Link Amazon

domenica 15 ottobre 2017

Libro: L'era Glaciale - Autore: Raffaele Sardella


Un fenomeno iniziato poco più di 2 milioni e mezzo di anni fa che ha avuto un ruolo determinante nella formazione del paesaggio attuale e nella diffusione ed evoluzione degli organismi viventi: sono le oscillazioni climatiche - note come glaciazioni - che hanno caratterizzato l'era Quaternaria, lasciando numerose testimonianze anche nella nostra penisola. Ghiacciai, fiumi e vulcani, fossili di specie estinte come mammuth e iene giganti, e infine la conformazione attuale delle nostre coste testimoniano infatti come l'Italia sia stata un crocevia di migrazioni, adattamenti ed evoluzioni. Un affascinante viaggio per capire i rapporti tra clima e storia naturale.

sabato 14 ottobre 2017

Coprolite


 Fossil feces from a carnivorous dinosaur. Specimen was found in southwestern Saskatchewan, Canada. Scale bar is 15 centimeters (approximately 6 inches) long.
Normalmente il termine coprolite è riferito a tutti gli escrementi fossili che possono raggiungere dimensioni ragguardevoli come nel caso del reperto di coprolite di Tyrannosaurus (pesa 7 chili ed è stato scoperto in Saskatchewan, Canada, nella formazione geologica"Frenchman Formation" vicino alla cittadina di Eastend dai ricercatori del Museo Reale del Saskatchewan); altre volte sono molto piccoli e attribuibili invece a invertebrati. In questo caso vengono anche chiamati cordoni fecali o pallottole fecali (faecal pellets) e possono costituire la maggior parte del sedimento specialmente in ambienti marini a bassa energia come quelli di retroscogliera.
Coprolithe éocène région Ijenda/BURUNDI
Anthracotherium sp. coprolite at the Museum für Naturkunde, Berlin.
Secondo un'altra interpretazione, il termine coprolite dovrebbe essere usato solo per gli escrementi dei vertebrati; questi reperti possiedono spesso forma ovoidale più o meno allungata (ma anche cilindrica, rotonda, a spirale o a cono) e striature che riproducono la morfologia dell'ultimo tratto intestinale. Al loro interno sono a volte ancora identificabili resti vegetali e animali che forniscono informazioni sulla dieta di chi ha prodotto gli escrementi o addirittura parassiti intestinali. Coproliti sono stati rinvenuti in tutto il mondo in depositi che variano in età dal periodo Ordoviciano all'epoca attuale.

Coprolites contain the remains of meals - things like fish scales, bone fragments or whatever the animal had been eating.
coprolite is fossilized feces
Coprolites are classified as trace fossils as opposed to body fossils, as they give evidence for the animal's behaviour (in this case, diet) rather than morphology. The name is derived from the Greek words κόπρος (kopros, meaning 'dung') and λίθος (lithos, meaning 'stone'). They were first described by William Buckland in 1829. Prior to this they were known as "fossilfir cones" and "bezoar stones." They serve a valuable purpose in paleontology because they provide direct evidence of the predation and diet of extinct organisms. Coprolites may range in size from a few millimetres to over 60 centimetres.
Coprolite
Coprolites, distinct from paleofaeces, are fossilized animal dung. Like other fossils, coprolites have had much of their original composition replaced by mineral deposits such as silicates and calcium carbonates. Paleofaeces, on the other hand, retain much of their original organic composition and can be reconstituted to determine their original chemical properties.


Triassic (210 m.y.o) 
Chinle Formation 
Star Springs, Utah, USA 
Huge "dino pie" measures 14" x 12" x 3 1/2" thick and weighs 25 lbs 

martedì 10 ottobre 2017

Identificazione delle Rocce Sedimentarie - Infografica e video

Per identificare le rocce sedimentarie. E' in inglese ma basta poco per capire.
Tre video da guardare con attenzione. I Video sono in un Inglese molto chiaro, le slides sono ancora più chiare e basta veramente poco per capire.
I video sono tratti da "iTunes U" della Apple. Accessibili a tutti e sono pubblicati dalla Jacksonville State University.

      

Il Nautilus


Nautilus è un genere di molluschi cefalopodi tetrabranchiati, considerato estinto in seguito ai ritrovamenti fossili risalenti al Paleozoico, che è stato osservato per la prima volta in vita solamente nel 1829, pertanto è classificato come fossile vivente, per quanto la sua conchiglia, proveniente dai commerci con le Indie orientali, fosse ben nota ed usata in oreficeria già nel secolo XVII.

I Nautilus sono diffusi in mare aperto, dalla superficie ad una profondità di 500 metri, principalmente nell'Oceano Pacifico occidentale (soprattutto dalle Isole Figi alla Nuova Guinea) e nell'Oceano Indiano.
Il Nautilus si presenta come una grossa conchiglia (anche oltre i 20 cm di diametro) con l'apertura rivolta verso l'alto in cui vive un corpo molle con una grossa testa composta da occhi grandi, un rugoso mantello posto a protezione di metà capo e carnosi tentacoli intorno ad un becco simile a quello di un pappagallo, con cui l'animale rompe le corazze dei crostacei di cui si nutre. I tentacoli sono molto numerosi, e organizzati in diversi ordini o anelli concentrici attorno alla bocca dell'animale; la gran parte di questi tentacoli è fissata alla base ad una sorta di "fodero" da cui il nautilus può estenderli o ritrarli a piacimento. A differenza di quelli di seppie, calamari e polpi, i tentacoli del nautilus non hanno ventose, ma la loro superficie ruvida e irregolare permette comunque una presa molto salda su qualunque oggetto solido.

La conchiglia ha una superficie liscia e bianca con screziature rosso arancio, è sottile e liscia, avvolta dorsalmente su uno stesso piano (avvolgimento esogastrico), il che tuttavia non implica una torsione dei visceri come nei gasteropodi.

Il nicchio è concamerato, presenta cioè un canale che collega i vari compartimenti e permette al gas azotato ivi contenuto di passare attraverso i setti trasversali che delimitano le camere, favorendo il galleggiamento dell'animale, nella sua tipica posizione verticale, tramite opportune regolazioni di pressione. I setti, inoltre, sostengono strutturalmente la conchiglia quando l'animale si immerge a grandi profondità ed è sottoposto a pressioni notevoli. Il nautilus, intervenendo sulle varie percentuali di liquido e gas nei vari setti, effettua una grande escursione batimetrica (di profondità) tra il giorno (dove si sposta a profondità di 500 metri) e la notte (dove si avvicina alla superficie dell'oceano).
All'interno del nicchio sono presenti circa 34-36 zone divise da pareti di madreperla, chiamate setti, che aumentano di numero con l'aumentare dell'età: sono le camere che il corpo dell'animale occupa a mano a mano che aumenta di dimensione. Solo l'ultimo e più esterno dei setti è occupato costantemente dalle parti molli dell'organismo, dotato di circa 90 tentacoli privi di ventose, di un becco corneo, una radula ed un imbuto ottenuto dalla modificazione del tubo.
La deambulazione è libera: il nautilus si sposta espellendo con forza l’acqua dai sifoni del mantello, con una modalità però differente da quella degli altri cefalopodi; difatti in seppie e polpi il sifone è solo un tubo carnoso, e la spinta necessaria per espellere l'acqua attraverso di esso è fornita dalla contrazione di tutto il mantello, che è fortemente muscolare. Al contrario, nel Nautilus il mantello è molto ridotto e senza muscoli, e la propulsione necessaria viene fornita dalla rapida contrazione del sifone, che nel nautilus è dotato di potenti muscoli. L'emissione del getto d'acqua provoca una spinta da cui deriva il movimento retrogrado (a "marcia indietro") dell'animale, che permette anche rapidi cambiamenti di direzione. Proprio all'interno del sifone sono posizionate le branchie, che sono così sempre ben ossigenate dalla continua corrente d'acqua che scorre nel sifone stesso.
Un'altra differenza tra il nautilus e gli altri molluschi cefalopodi è la sacca dell'inchiostro. A causa delle suddette differenze nell'anatomia del mantello, il nautilus non possiede una sacca dell'inchiostro, che non potrebbe comunque utilizzare.

Della famiglia dei Nautilidae sopravvivono oggi solo 5 specie, tra cui N. pompilius, la più conosciuta e diffusa.
  • Nautilus belauensis
  • Nautilus macromphalus
  • Nautilus pompilius
  • Nautilus repertus
  • Nautilus stenomphalus
Testo tratto da: Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Immagini: Internet


giovedì 5 ottobre 2017

Libro: Alle radici della storia naturale d'Europa. 600 milioni di anni attraverso i grandi giacimenti paleontologici


I principali giacimenti paleontologici con i dati più ricchi e sostanziosi sono raccolti in questo volume curato dall'Associzione Paleontologica europea e rivolto a un pubblico non strettamente specialistico. Risultato della collaborazione di 35 autori di dodici paesi europei, il volume è pensato con lo scopo di descrivere a grandi linee la storia geologica, biologica e geografica del continente europeo illustrando 21 tra i principali giacimenti e con cinque capitoli che introducono alle ere geologiche. Tiene anche presente due caratteri dello sviluppo futuro della disciplina in questione: il ruolo fondamentale giocato dalla paleontologia nella ricostruzione del passato geologico e biologico e l'importanza dei fossili come fattore di conoscenza.
Link Amazon

Ametista

Anello con Ametista
L'ametista è una varietà violacea di quarzo, tipica delle rocce basaltiche, che è stata sin dal 3000 a.C., in Egitto e in Mesopotamia, una delle gemme più utilizzate per la creazione di gioielli, sigilli e intagli. Il termine ametista deriva dal greco améthystos che significa "non ebbro". Una leggenda mitologica spiega che Ametista era una ninfa dei boschi di cui Bacco, il dio del vino, si era invaghito; ma la fanciulla, per sfuggire allo sgradito corteggiamento, si rivolse a Diana, che la trasformò in un limpido cristallo. Adirato, Bacco vi rovesciò addosso la sua coppa colma di vino, conferendogli così un delicato colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli inebrianti effetti della bevanda a lui cara.
Cristalli di Ametista dal Brasile
I Greci ritenevano che l'ametista costituisse un eccellente rimedio contro gli effetti dell'alcool e i Romani contribuirono ad alimentare questa leggenda. Una particolare etichetta comportamentale imponeva infatti ai commensali di bere vino in coppe di cristallo ogni volta che l'ospite accostava la sua alle labbra. Egli però si limitava a bere acqua pura in un calice d'ametista, i cui riflessi viola 'coloravano' l'acqua dandole l'apparenza del vino. Così l'ospite poteva rimanere signorilmente sobrio mentre i suoi commensali cedevano all'ebbrezza.

Il suo bel colore viola ha però un nemico: il calore; già la prolungata esposizione al sole ed alla luce intensa ne provoca l'impallidimento; se poi la temperatura viene portata tra i 400 e i 500 °C, i cristalli cambiano la loro colorazione in modo così radicale (in giallo-bruno-arancio) da meritarsi addirittura un altro nome: quello di quarzo citrino.

I cristalli di ametista si rinvengono essenzialmente all'interno di geodi sviluppatisi nelle rocce basaltiche. I geodi sono formazioni geologiche costituite da cavità chiuse sulle cui pareti interne sono impiantati raggruppamenti di cristalli "cresciuti" grazie a fluidi percolati attraverso la roccia.

Un enorme geode di ametista esposto presso  il National Museum_of_Scotland
I giacimenti principali di questo minerale si trovano in Brasile, Uruguay, Bolivia, India, Russia, Messico, USA e Madagascar. In Italia piccole formazioni sono state rinvenute in provincia di Trento, Bolzano, Sassari, Grosseto e Torino.

Il suo utilizzo è ancora principalmente mirato alla produzione di gioielli, coppe o calici. Fino alla scoperta dei grandi giacimenti brasiliani nel XIX secolo, l'ametista era stata rara e perciò cara, al giorno d'oggi invece è molto più a buon mercato e solo le grandi gemme più pure e dal colore viola più intenso possono raggiungere alte quotazioni sul mercato.
per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Ametista

Post più visti negli ultimi 7 giorni.

Post più visti in assoluto